Vendite in nero di caffè per 3 milioni, nei guai 62enne di Rimini

Rimini

RIMINI. Avrebbe effettuato vendite in nero per oltre 3 milioni di euro omettendo di versare Iva dovuta per 600mila euro in relazione a rapporti commerciali intrattenuti con 700 clienti, tra bar e ristoranti, distribuiti in 7 regioni. A finire nel mirino delle Fiamme Gialle di Rimini nell'ambito di una operazione di polizia economico-finanziaria a contrasto delle frodi fiscali il rappresentante legale di una impresa operante nel settore della lavorazione e commercializzazione del caffè.

Sono stati individuati anche 21 agenti della società oggetto di verifica che avrebbero percepito le provvigioni in nero riconosciute sulle cessioni dei prodotti ai clienti finali, effettuate per conto della ditta. "Per mascherare le vendite in nero e regolarizzare il magazzino la società controllata ha emesso documenti di trasporto fittizi - spiega una nota della Finanza -. Per questo motivo, il legale rappresentate della società, è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rimini per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici ed è stata formulata nei suoi confronti una proposta di sequestro preventivo per circa 137.000 euro".

Il gip Emanuel Bianchi ha emesso un decreto di sequestro preventivo che i militari coordinati sostituto procuratore Luca Bertuzzi hanno eseguito, sino alla concorrenza dell’importo evaso, nei confronti del 62enne ritenuto responsabile della frode, con l’apposizione del blocco giudiziario a saldi di conto corrente, quote azionarie, strumenti finanziari, liquidità comunque riconducibili all’indagato, nonché per raggiungere l’importo a ristoro del debito tributario, a beni immobili e mobili.

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