Valli spopolate, Santi: "Anche per noi i benefici della costa"

Rimini

Carenza di servizi che costringe al pendolarismo ma anche cofinanziamenti gravosi per intercettare fondi. Su questi binari corre l’analisi sullo spopolamento condotta da tre Amministrazioni dislocate tra Valmarecchia e Valconca.

Valconca

È il primo cittadino di Gemmano nonché ex presidente della Provincia, Riziero Santi, a mettere i puntini sulle “i” per la Valconca. «Lo spopolamento che affligge da 10 anni la nostra zona necessita di un cambio di passo. Per sbloccare la situazione – prosegue – bisogna garantire risorse per gestire e mantenere i servizi. Risorse che le Amministrazioni costiere ottengono dall’edificazione di insediamenti produttivi e residenziali. Ora, sebbene una cementificazione sia impossibile e non auspicabile nelle nostre zone, occorrono comunque più strumenti di pianificazione come il Piano territoriale di area vasta, che la Provincia va redigendo, e piani urbanistici generali». L’auspicio è giungere a «meccanismi di perequazione territoriale». Tradotto: se si costruisce lungo le coste «devono seguire benefici a pioggia per tutto il territorio, compresa la collina che deve mantenere invece i suoi servizi ecosistemici». Ultimo appunto del sindaco di Gemmano, a quota -4,47% di residenti: «Pur condividendo le contraddizioni delle aree interne, la Valconca non gode della canalizzazione degli stessi finanziamenti». Un nodo da sciogliere, insiste, varando altri sistemi di ristoro.

Valmarecchia

In linea Goffredo Polidori sindaco di Sant’Agata Feltria che in 10 anni ha visto evaporare il 12,46% dei residenti, pur restando calamita per le fiere. Una ferita che, a suo avviso, deriva dalla mancanza di arterie stradali e servizi pro famiglia. «I 600 dipendenti di Indel – prosegue – non si stabiliscono qui per la mancanza di un nido, su cui stiamo lavorando, o delle distanze da percorrere per raggiungere l’ospedale». Non muta il quadro neanche il contributo regionale a fondo perduto da 30mila euro per l’acquisto di case nelle aree montane. «Abbiamo inserito il buono bebè da 5mila euro nella speranza che i giovani mettano radici», chiosa.

Nuovo gap

Rilancia il sindaco di Casteldelci, Fabiano Tonielli che visto il calo demografico del 16,82% chiede «un collegamento più efficiente tra la montagna e Rimini nonché col casello autostradale scongiurando il pendolarismo che scoraggia l’insediamento di imprese e abitanti». Quanto agli investimenti per le aree interne montane, nota che «la demagogia su una valle unica è stata adottata anche per l’uso di fondi che seppur propri delle aree interne sono dedicati a Verucchio e Poggio Torriana che non rientrano nell’identikit di base, a partire dal dissesto idrogeologico». Un altro scoglio? I fondi prevedono «una compartecipazione del Comune, il cosiddetto piede di finanziamento dal 20 al 40%, che aggrava il gap esistente».

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