Valle Savio: "L'allevamento di alpaca è salvo"

«Siamo salvi», risponde con un messaggio Primo Testi alla richiesta di notizie sull’allevamento di alpaca di Campiano, isolato da martedì della scorsa settimana.

“La collina dell’alpaca” ha resistito, col recinto dell’azienda lambito dagli smottamenti, molti dei quali hanno interrotto la strada che proviene da Schiazzano e Campiano Vecchio, che è stato possibile raggiunti solo nella giornata di mercoledì.

E comunque, con l’acqua che ha fatto, pecore, capre e soprattutto lama (che sono camelidi) di sete non avranno sofferto.

Ma di giorni ne sono passati una decina, da quelli del diluvio, e anche se l’allevamento di alpaca non richiede cure particolari occorre rifornire e accudire anche capre e pecore.

Per arrivare all’allevamento da Campiano vecchio c’è comunque ancora della strada da fare, ci si sta lavorando in questi giorni ma non sarà un lavoro né breve né facile.

Da Ranchio proprio non ci si arriva, con la grande frana che ha interessato la provinciale del Borello proprio all’altezza dell’imbocco della strada per Campiano.

«C’è ancora un bel tratto di strada da liberare», continua Testi. «Col camion ancora non si passa. I primi 4 giorni sono arrivato fino a Linaro, poi venerdì sono riuscito ad arrivare a Schiazzano e di lì a piedi sui crinali dei monti sono arrivato al poggio dell’allevamento per portare un po’ di scorte. L’allevamento conta dieci alpaca e complessivamente un centinaio di capi, comprese capre e pecore. Ma tutto attorno è un disastro, i campi sono franati anche a lato dell’allevamento».

L’allevamento di alpaca esiste ormai da oltre dieci anni, con l’intenzione di utilizzare la pregiata lana per capi di abbigliamento e di promuovere l’utilizzo di questo docilissimo animale anche per la “pet therapy”.

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