Praticamente a un anno dalla firma del protocollo d’intesa tra Provincia di Arezzo e Comune di Pieve Santo Stefano sulla gestione dei lavori di sistemazione della ex ss Tiberina 3bis (l’alternativa alla E45 interrotta da oltre 20 anni per frane in territorio toscano) l’Anas ha dato il via libera all’utilizzo del progetto di sistemazione già redatto nel 2017.
Lo comunica il sindaco di Pieve Santo Stefano Claudio Marcelli su Saturno web Tv, e ricorda come il giorno successivo alla firma di quel protocollo d’intesa in Parlamento si fosse votato il provvedimento (in carica il governo Draghi) che assegnava i primi 5 milioni di euro per la ristrutturazione della ex ss Tiberina 3bis. A fine novembre 2022, poi, le Province di Forlì-Cesena e di Arezzo e il Comune di Pieve Santo Stefano hanno sottoscritto l’accordo.
Il patto avrebbe dovuto permettere in tempi rapidi alla Provincia di Arezzo, individuato come ente attuatore, di effettuare il primo stralcio dei lavori che insistono nel tratto del Comune di Pieve Santo Stefano. Ma Anas doveva dare il via libera alla provincia di Arezzo per l’utilizzo del progetto redatto nel 2017 e per poter quindi procedere con le successive fasi dell’appalto.
E la settimana scorsa, dopo otto mesi dalla sottoscrizione dell’accordo, è arrivata la novità con la comunicazione da parte di Anas dell’autorizzazione all’utilizzo di quel progetto.
I primi contributi sono destinati per 4,5 milioni all’intervento sul primo tratto toscano, a partire da Valsavignone, per il quale è già pronto il progetto Anas, mentre coi restanti 500.000 euro si prevede di completare la progettazione di fattibilità dell’intervento di sistemazione per tutto il restante tratto toscano e romagnolo della ex ss Tiberina 3 bis (ora sp 137 nel tratto emiliano-romagnolo).
Ora la Provincia di Arezzo dovrà comunque “rivisitare” il tutto per adeguare il prezziario utilizzato da Anas (nel 2017) a quelli che sono i valori attuali dei costi di materiale e lavori. Incrociando le dita e sperando non insorgano ulteriori problemi.