Valeria Solarino a We reading: "Diamo voce ai migranti d'oggi"

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La carovana di “We reading” si sposta allo Sferisterio di Santarcangelo, per tre giornate. Stasera alle 21 l’attrice Valeria Solarino presenta “Oltre il mare. Dentro le voci di chi è in viaggio”, evento speciale per Mediterranea Saving Humans.

Il prologo è alle 17 al Musas (Museo Storico Archeologico) per la conferenza “Diritti umani. Dialogo sul Mediterraneo” con Vanessa Guidi, Patrick Wild e la sindaca Alice Parma.

Valeria Solarino (1978), formatasi a Torino, da anni si alterna fra teatro, cinema, fiction, dimostrandosi attrice eclettica e prolifica. Fra le ultime interpretazioni televisive, le serie di “Rocco Schiavone” e “L’alligatore”.

Stasera Valeria affronta un reading basato sull’attualità, di cosa si tratta?

«Sono letture di racconti di autori d’oggi; parlano di migranti, di persone costrette a lasciare la propria terra. Raccontano di viaggio, di naufragi, arrivi, di problemi di integrazione. In chiusura leggo un passo dal I Libro dell’ Eneide di Virgilio che sembra dare voce ai migranti d’oggi quando dice “ci negano il rifugio della sabbia; dichiarano guerra e ci vietano di fermarci sulla terra più vicina”. Tutto questo è in collaborazione con la ong Mediterranea Saving Humans; le mie letture si accompagnano a un dibattito, a uno scambio di domande anche con il pubblico».

Per un’attrice che significato acquista questo tipo di performance?

«Personalmente è un tema che mi sta molto a cuore quello legato alle migrazioni, sostengo Mediterranea da molto tempo e ho accolto volentieri la loro proposta. È un tipo di coinvolgimento che mi interessa, anche perché faccio fatica a definirmi soltanto un’attrice. Sento che i miei interessi sono anche altri, e questo tema mi sta a cuore; pertanto essere coinvolta come attrice per dare voce a chi ne ha bisogno, è un’esperienza che mi arricchisce, che mi dà tanto».

Sempre più artisti si esprimono anche attraverso un impegno sociale. Perché oggi avviene più di ieri?

«Se c’è una cosa positiva che provocano i mezzi di comunicazione e i social network, è contaminare. Io stessa sono venuta a contatto con Mediterranea attraverso Instagram. Una volta dovevi informarti, andare a cercare, oggi ti arrivano continuamente pillole che, certo, devi verificare se vere o no, però ti arrivano. Non ci possiamo più nascondere dietro a un non so. Molto dipende dalla sensibilità di ognuno ma per quanto mi riguarda, ribadisco che non sono solo un’attrice, queste cose mi nutrono, ne ho bisogno. Mettere a disposizione quello che so fare per qualcun altro è molto appagante. Sapendo che i personaggi in vista con la loro popolarità possono influenzare positivamente anche altre persone».

In quali altri lavori la vedremo?

«Oltre alla nuova serie di “Rocco Schiavone, in teatro porterò il monologo “Gerico innocenza rosa” scritto da Luana Rondinelli pensando a me. Parla di identità, ripercorre la vita di un ragazzo attraverso vari personaggi tutti interpretati da me. Al cinema ho un piccolo ruolo nel nuovo film di Pif “E noi come stronzi rimanemmo a guardare”, in uscita in autunno».

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