Valentino Rossi, il prodotto che non tramonta mai

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«Io te l’avevo detto di salvarti il green pass nel telefono, invornito».

Lo sfogo di una signora al marito che armeggia nel telefono anima la fila all’ingresso della tribuna Brutapela Gold. Il marito scorre le foto del suo telefono in cerca di un senso alla sua giornata, triste come nemmeno Petrucci in pista. A un certo punto trova il green pass e da tutta la parte maschile della fila vorrebbe partire un applauso ma non succede, perché il mondo è pieno di pavidi e quelli coraggiosi stanno provando in pista con le moto. Per chi non ha il green pass, a pochi metri c’è uno dei cinque gazebo per un tampone: costa 15 euro e in dieci minuti arriva il risultato.

Piove nel giorno dei fanatici

Come era prevedibile, il venerdì è stato un giorno di sereno warm up per i 750 steward sparsi lungo il circuito. Ieri era il giorno degli intenditori e dei veri fanatici, gente che con tutta probabilità ci sarà anche l’anno prossimo nonostante l’assenza di Rossi.

Un cielo più nero dell’umore di un ingegnere Honda di questi mesi promette pioggia e mantiene la promessa alle 10.30, durante la FP1 della MotoGp.

Le prime gocce diventano un poderoso scroscio e va bene Valentino, va bene la passione, va bene tutto, ma ad un certo punto il grosso della gente molla, apre l’ombrello e va a ripararsi sotto le tribune. In pista, chi continua a girare è Marc Marquez, che procede indefesso per provare anche le condizioni estreme, specchio di tutta la sua carriera.

Piove e a quel punto servono generi di conforto con un gruppo di tifosi tedeschi che trova in fretta la soluzione. Si rifugiano nel gazebo di un bar non ancora aperto, spunta una confezione gigante di lattine di birra grande come un comodino e aspettano sereni che torni il sole.

Il gruppo tedesco è il più colorato: ci sono pure due super tifosi di Rossi, uno vestito da dottore e un altro da antico seguace della Polleria Osvaldo. Un secondo scroscio arriva alle 14, ma nessuno dei fachiri in tribuna molla e arrivano alla fine della giornata di prove libere.

Merchandising totale

Il contorno dell’autodromo è fatto di stand che confermano come Rossi sarà anche un pilota alle ultime curve, ma è un prodotto inesauribile. Volete un regalo a tema Vr 46? Riassumendo (si fa per dire) abbiamo magliette dai 35 euro in su, felpe da 75 a 119 euro, ombrelli a 19 euro, cappelli con visiera a 30 euro. E ancora: ciabatte infradito (19 euro), borracce (da 10 a 24 euro), calzettoni salvapiede (9 euro), tazze (13 euro), mascherine (da 8 a 29 euro), portachiavi (da 9 a 12 euro), agghiaccianti pupazzetti da lunotto posteriore dell’auto (da 14 a 24 euro), mini-caschi da scrivania (19 euro). Vi basta? Bene, continuiamo: polsino da tennista (7 euro), succhiotto per neonato (19 euro), set pappa da seggiolone (piatto, forchetta e coltello, 16 euro), adesivi vari (da 9 a 14 euro), pacchetto scaldacollo+mascherina a 15 euro. Il tutto corredato da uno stock di bandiere (prezzo medio 39 euro l’una), mini-poncho da bambino a 17 euro e pannelli di plastica tipo quelli esposti al muretto con la scritta “Grazie Vale” a 14 euro.

Outlet

Poi per fortuna c’è la zona outlet. Lo stand Ducati ha ancora magliette (10 euro) e cappellini (10 euro) griffati Dovizioso, a riprova che c’è pure qualcosa di economico in questo mondo tempestato di gadget, un mondo che nel 2022 sarà orfano del pilota che lo ha inventato.

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