Vaccini per i 50enni, protesta dei medici: "Prenotazione inutile"

Archivio

Avviso ai cinquantenni (dai 54 ai 50 anni) che domani vorrebbero assicurarsi la vaccinazione contro il Covid dal proprio medico di base. «Non si prenota assolutamente nulla». Lo assicura il dottor Corrado Paolizzi, consigliere del sindacato dei medici di medicina generale “Fimmg”, cercando di fare un po’ di chiarezza in un vortice di incomprensioni che da un paio di giorni sta facendo “impazzire” migliaia di persone. Cosa succede? «Il medico di base ha solo AstraZeneca, dosi destinate a chi ha più di 60 anni, oppure per i richiami di caregiver e personale scolastico». Ma dal 13 maggio che succede? «Basta andare sul sito della Regione e si vede come i medici di base potranno somministrare solo dal 31 maggio. Io da giovedì posso fare un elenco di persone (fra i 50 e i 54 anni) che vogliono vaccinarsi, perché se la dose non mi arriva non si vaccinano». Per la fascia di età precedente, in pratica la somministrazione è iniziata il giorno stesso della prenotazione. «In Fiera, però, dove hanno tutti e quattro i vaccini. I medici di base non hanno questa possibilità». Domani si rischia uno stop. «Il mio sindacato proporrà all’Ausl di mantenere aperto il doppio canale: medici di base e i classici farmacia, Cup e fascicolo sanitario». La collaborazione non verrà mai meno, però i medici di base chiedono anche uno sgravio della burocrazia. «Per l’influenza, in cinque giorni ho vaccinato 512 persone. Poi abbiamo tutte le altre malattie da seguire. Non ho tempo da perdere dietro scartoffie e protocolli».

Vaccini in farmacia

«All’inizio prossimo mese cominceranno ad essere coinvolte anche le farmacie» nella campagna vaccinale anti-Covid. Lo conferma il presidente regionale Stefano Bonaccini, che ricorda anche (la previsione in questo caso è per fine maggio) la partenza degli hub aziendali. «Ci saranno hub vaccinali in tutte le province, dove le aziende vaccineranno dipendenti e loro famigliari», sottolinea il governatore, parlando in Assemblea legislativa durante la sessione europea. «Abbiamo dimostrato che avevamo ragione quando dicevamo che non mancava la nostra buona organizzazione, mancavano le dosi. Oggi cominciano ad arrivare dalle dosi e speriamo sia il segno per poter uscire entro pochi mesi in questo incubo». Col vaccino, dice ancora Bonaccini, le «cose stanno andando meglio, l’Emilia Romagna è una delle regioni più efficaci ed efficienti, l’andamento complessivo della curva epidemiologica speriamo prosegua nelle prossime settimane per poter vedere riaperte attività da troppo tempo chiuse».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui