Vaccini e terza dose in Italia: l'intervallo di 6 mesi e le istruzioni per l'uso

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Terza dose Covid, istruzioni per l'uso. Come annunciato dal Ministro della Salute Roberto Speranza, dal primo dicembre la terza dose sarà estesa ai 40-60enni, a patto che siano passati sei mesi dal completamento del ciclo primario. In seguito, l’intenzione potrebbe essere quella di allargare la platea fino alla maggiore età.

Si alza la protezione

In questo periodo storico estremamente concitato, gli studi di questi ultimi mesi hanno riscontrato che per tutti i vaccini approvati, la protezione si indebolisce a partire dal sesto mese dal completamento del ciclo vaccinale (in media). Il vaccino protegge da ricoveri e decessi, ma (in parte) lascia al virus un certo margine di circolazione nella popolazione. La terza dose riporta la protezione a livelli ottimali (oltre il 95%) anche riguardo alle infezioni e potrebbe addirittura innescare una memoria di lungo termine che consenta di fare altri richiami non prima di 5-10 anni. Infine, somministrare una terza dose di un vaccino di diversa tipologia (la cosiddetta «eterologa») sviluppa un’immunità più solida perché lo stimolo si amplia e si completa.

Immunodepressi

Un discorso a parte riguarda le categorie più deboli. Gli immunodepressi possono richiedere la terza dose già 28 giorni dopo il completamento del ciclo vaccinale, visto che non hanno risposto in maniera efficace alle prime due iniezioni (ad esempio i trapiantati). Per tutti gli altri (delle categorie sopra menzionate), le dosi cosiddette di «richiamo» («booster» in inglese) sono possibili solo dopo 6 mesi dal completamento del ciclo vaccinale, indipendentemente dal tipo di vaccino usato. L’obiettivo, in questo caso, è riattivare la produzione di anticorpi.

Quali vaccini

Quali vaccini saranno somministrati come terza dose? In Italia, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il primo ciclo vaccinale (Astrazeneca, Moderna, Pfizer, Johnson & Johnson) si utilizza come dose «booster» esclusivamente uno dei due vaccini a m-Rna (Pfizer o Moderna). Nel caso di Moderna, per il richiamo è sufficiente una dose dimezzata.

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