Unione dei Comuni, il piano del Pd

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«Oggi l'ipotesi politicamente più sostenibile per il Partito democratico forlivese è il mantenimento di un'unica Unione a 14, ovvero coi Comuni che decideranno di continuare ad aderirvi». A confermarlo è il segretario dei dem Daniele Valbonesi.

La conclusione arriva dopo una valutazione complessiva al termine di un percorso partito ad ottobre dove un gruppo di lavoro specifico, coordinato da William Sanzani (vicesindaco di Castrocaro e capogruppo del gruppo consiliare “Romagna forlivese” dell'Unione), si è avvalso del contributo della società Poleis, la quale ha elaborato due report successivi e complementari sui possibili scenari futuri. «Si è tenuto conto del rapporto costi-opportunità delle diverse soluzioni, prendendo in analisi sia i tempi necessari per la realizzazione di percorsi alternativi, sia la loro sostenibilità finanziaria e amministrativa da parte di tutti i Comuni ma in particolare di quelli più piccoli e in difficoltà – prosegue il segretario dei dem - . Tutto è partito dalla decisione di uscire dall'Unione comunicata dell’amministrazione guidata da Gian Luca Zattini, la quale ha abdicato al ruolo di guida del territorio forlivese, in favore di una concezione egoistica della politica, estremamente lontana dagli obiettivi di solidarietà, sussidiarietà e coesione socio-territoriale per cui l’Unione era nata. Quella scelta, compiuta durante una pandemia globale, è quanto di più lontano dalla nostra visione. Per queste ragioni, consapevoli dei cambiamenti da apportare a questa Unione e senza nascondere le criticità, come Pd ci è sembrato necessario aprire una discussione al fine di elaborare una proposta per il futuro del territorio».


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