Una storia di famiglia che cresce e ora esporta in tutto il mondo

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Una storia di famiglia, con le radici ben piantate nel territorio ma un’apertura totale al mondo, tanto da prendersi cura in pratica dell’intero pianeta esportando dalla Valmarecchia e dalla Repubblica di San Marino i propri prodotti farmaceutici in 70 Paesi di tutti cinque i continenti.

Questa la “fotografia” di Valpharma, nata nella seconda metà degli anni ’70 per un’intuizione e una sorta di atto di amore di Roberto Valducci e cresciuta nel tempo fino a farsi Valpharma Group nelle mani della figlia Alessia, che ha raccolto il testimone di un’azienda sempre pronta a lanciare nuove sfide a respiro planetario.

Valpharma International è infatti leader nella produzione di farmaci a cessione controllata (capsule e compresse a lento rilascio), ogni anno produce una media di 800 milioni di dosi per alcune delle più importanti case farmaceutiche al mondo, vanta uno dei laboratori di ricerca e sviluppo più avanzati in Italia e insieme a Valpharma San Marino ed Erba Vita Group - azienda leader invece nella produzione di integratori alimentari, cosmetici e dispositivi medici a base vegetale - compone quel ‘Polo Romagnolo della Salute’ che consolida le conoscenze maturate dalle tre aziende in 40 anni di esperienza sia nel settore farmaceutico sia nel settore nutraceutico e fitoterapico.

Ed è proprio l’amministratrice delegata a fare il punto della situazione fra passato e futuro, riannodando i fili della storia e anticipando alcuni ulteriori sviluppi del gruppo.

Dottoressa Valducci, come e perché nasce Valpharma?

«Dopo un’esperienza milanese, nella seconda metà degli anni ’70 mio papà Roberto decise di tornare in Romagna per mettere a frutto la sua formazione e portarvi la farmaceutica di cui sul nostro territorio al tempo fu un vero pioniere. Era il 1977 quando la aprì a Cerasolo di Coriano, poi nel 1987 nacque Valpharma San Marino, cui è seguita Valpharma International a Ponte Messa di Pennabilli: due grandi poli terzisti che producono per 70 nazioni di tutto il mondo, nei cinque continenti, con un 80% di fatturato estero su quello complessivo dei tre gruppi da oltre 55 milioni. Dal 2017 è infatti entrato nel nostro gruppo anche Erba Vita, specializzata in integratori e cosmetici, che esce con il suo marchio in tutta Italia e con cui stiamo varcando i confini esteri. La grande sfida è diventata nel tempo mettere insieme tre grandi aziende diverse e quello che ci inorgoglisce ancor più è che la stiamo vincendo con direttori e specialisti laureati locali ai vertici».

Era una delle mission che si era dato suo padre.

«Esattamente. La nostra è una storia di famiglia,
che continua a crescere insieme al territorio e a Natale abbiamo festeggiato i 40 anni di lavoro in Valpharma di un nostro dipendente: ha iniziato che ne aveva 16 e come lui altri, tanto che è in corso una sorta di ricambio generazionale mano a mano che si avvicendano i primi pensionamenti. Lo affrontiamo con grande convinzione investendo nelle nuove generazioni che sono il nostro futuro: per questo sosteniamo la loro formazione con progetti trasversali che coinvolgono scuole di ogni grado, fino a master universitari e borse di studio».

Alla grande cura del patrimonio umano fa il paio anche l’attenzione massima per l’ambiente circostante.

«Nei nostri tre impianti da circa 60.000 metri quadri complessivi abbiamo più di 400 collaboratori, che lavorano in stabilimenti che adottano politiche a sostegno della riduzione delle emissioni in ambiente, utilizzano fonti di energia alternativa (sistema di pannelli solari), eseguono il riciclo delle acque e la raccolta differenziata. Inoltre, dal 2019 aderiamo al progetto ‘Plastic Free’ del Ministero dell’Ambiente, che promuove scelte e modelli comportamentali più attenti all’uso e alla riduzione di materie plastiche. In Erba Vita, inoltre, per le confezioni dei prodotti e materiale informativo abbiamo adottato l’utilizzo di carta FSC che certifica l’uso di materia prima provveniente da foreste gestite in maniera responsabile».

L’altro grande architrave è l’attenzione per il territorio. A 360 gradi. Dalle azioni di sostegno all’innovativo Valpharmarecchia.

«È la nostra ricchezza, la nostra origine. Partiamo da qui e vogliamo crescere e far crescere questa terra e attraverso il progetto Valphalmarecchia che si propone di fare della vallata un’incubatrice naturale della nutraceutica stiamo sperimentando anche nuove coltivazioni: ad esempio la malva, che abbiamo messo in produzione a fini farmaceutici. Ma siamo un gruppo che ama l’arte in ogni sua espressione, per questo promuoviamo eventi e attività volti alla diffusione della cultura, sosteniamo attività sociali con azioni a supporto di associazioni che si prendono cura delle persone e dei luoghi in cui vivono ed enti quali la Mostra Dell’Antiquariato di Pennabilli oltre ai Festival cinematografici nati qui, come ad esempio La Settima Arte di Rimini a cui parteciperemo anche quest’anno».

Anche nel terribile anno del Covid avete reagito prontamente, creano un nuovo reparto ad hoc per la produzione di mascherine e gel igienizzanti.

«Lo Stato aveva lanciato una sorta di sos agli imprenditori e abbiamo fatto una corsa contro il tempo, acquisito una macchina specializzata e a luglio 2020 eravamo già pronti a partecipare a tutti i bandi, proponendo un prodotto di grande qualità che ha purtroppo pagato dazio ai “sottoprezzi” della Cina. Il gel stiamo invece continuando a produrlo».

Nel frattempo, Valpharma si è buttata anche sul 4.0.

«Con il nuovo progetto pilota SCADA siamo entrati nella quarta rivoluzione industriale. Già ogni nostro prodotto era analizzato e controllato, ora ci siamo dotatI di questa innovativa piattaforma di controllo responsive utile a centralizzare la supervisione su tutti i dispositivi industriali impegnati nel processo produttivo. Si tratta di un Sistema di Supervisore di Controllo e Acquisizione Dati sviluppato dal Reparto di Ingegneria e Manutenzione di Valpharma in collaborazione con Wonderware azienda controllata da Schneider Electric, leader mondiale nella produzione di sistemi di interfaccia uomo-macchina, che ho avuto l’onore di presentare in Ferrari con grande orgoglio».

Anche voi avete pagato lo scotto della pandemia? Quanto vi ha condizionato nel lavoro e nei fatturati?

«Anche se il settore farmaceutico non si è mai fermato, c’è comunque stata ritenzione su diversi prodotti e ad esempio alcuni mercati come il Vietnam si erano fermati del tutto: è stato un anno difficile sia nell’organizzazione (il rapporto umano è come detto molto importante per noi in azienda che mio padre ha impostato come una famiglia, famiglia direi oggi molto allargata) che nei riflessi anche economici, ma ne siamo comunque usciti bene grazie alla solidità costruita nel tempo».

È di pochi giorni fa l’annuncio di nuove assunzioni a San Marino in un periodo tanto complicato.

«Non siamo un’azienda che sta ferma, abbiamo buone prospettive di crescita con nuovi prodotti e nuovi reparti. La ricerca e sviluppo è nel nostro DNA e siamo costantemente impegnati nello studio e realizzazione di prodotti nuovi ed efficaci ».

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