“Una nuova diga oltre a Ridracoli”: il patto dei sindaci della Romagna

Davanti alle grandi sfide della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, la pianificazione dello sviluppo urbano e socio-economico dei territori deve cambiare radicalmente e la Romagna decide di fare ancora più sistema. Dopo 18 mesi di lavoro vengono messe nero su bianco le strategie, alle quali dare gambe in un futuro piuttosto vicino, grazie al percorso “Romagna Next”, il primo laboratorio nazionale di pianificazione strategica interprovinciale promosso dai quattro Comuni capoluoghi e finanziato dall’Anci. «Siamo molto più uniti di quel che si pensi, siamo la parte d’Italia che fa più cose assieme su più province – esordisce il sindaco di Cesena, Enzo Lattuca – e dobbiamo considerare la Romagna come la nostra dimensione più locale, l’ambito minimo, una sorta di giardino nel quale agire». «Le Romagne sono ormai diventate la Romagna, un territorio che se lo analizziamo vede delle diversità che fanno la potenza della Romagna stessa – fa eco il primo cittadino di Ravenna, Michele De Pascale –. Questo territorio ha un’identità potentissima, esistente anche prima dell’Unità d’Italia e che ha contribuito alla nascita di una delle regioni più forti al mondo, l’Emilia-Romagna. Siamo chiamati, insieme, a fare un ulteriore scatto in avanti».

«L’obiettivo è fare in modo che la Romagna in futuro sia un territorio più forte e con più opportunità – spiega il sindaco di Rimini, Jamil Sadegholvaad –. Questo è il senso di Romagna Next». «Strategico – interviene l’assessora agli affari generali del Comune di Forlì, Maria Pia Baroni (in rappresentanza del sindaco Gian Luca Zattini) – sarà il tema della governance, che andrà ben studiata, di una pianificazione strategica che non è solo un orizzonte, ma già una dimensione reale dove il territorio è riuscito ad astrarsi da logiche localistiche o partitiche per programmare lo sviluppo economico, sociale, urbano e paesaggistico».

Nel “Piano strategico” della Romagna, alla voce salute, si punta tutto sulle Case di comunità (Case della salute) che realizzino integrazione tra i servizi sanitari e sociali in punti prossimi ai cittadini, ma anche l’innovazione della rete ospedaliera, con il futuro nuovo ospedale di Cesena come hub a servizio di tutta la Romagna. Sul fronte della mobilità ci si pone l’obiettivo di arrivare entro il 2030 all’alta capacità ferroviaria, per poi giungere anche all’alta velocità. Sul fronte dell’acqua la linea condivisa è quella di realizzare un nuovo invaso di montagna romagnolo, da 25 milioni di metri cubi come capacità di invaso, poco più piccolo di Ridracoli.

Foto di gruppo all’incontro di ieri

Commenti

  1. Ottima notizia quella di realizzare una diga simile a ridracoli per i periodi sempre piu frequenti di siccita’….SERVIREBBE ANCHE UN IMPEGNO MAGGIORE A PIANTARE ALBERI RESISTENTI ALLA SICCITA’ E ALLE MALATTIE COME LE QUERCE, per migliorare la qualita’ dell’aria e assorbire CO2

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