Un secondo rigassificatore verso Ravenna. Il sindaco: “Meritiamo rispetto”

Il presidente della Regione Toscana, Giani, “spinge” un secondo rigassificatore verso Ravenna, dichiarando che Snam sia improntata a trasferirlo e stia già studiando il come. E se il Movimento 5 Stelle chiede al sindaco di opporsi, De Pascale risponde molto netto: «Se ci sarà un progetto, lo valuteremo. Ma prima di tutto la città pretende rispetto, perché nessuno del Governo si è fatto ancora sentire».

E’ sempre più forte il vento che sospinge la Golar Tundra verso l’Adriatico. L’arrivo a Piombino della nave rigassificatrice che Snam acquistò per la Toscana, non è mai stata accettata dalla popolazione. Anche il sindaco, Francesco Ferrari, in quota Fdi, si è sempre detto contrario. Stante, però, l’unicità della condizione del porto in provincia di Livorno, l’unico con una banchina capace di ospitare l’hub di ricezione a terra, si era proceduto per la fretta di raggiungere la sicurezza energetica. Parallelamente si era lavorato per progettare il posizionamento di una nave rigassificatrice a Ravenna, la Sw Singapore, visto che nella città romagnola si verificava un’altra doppia condizione di vantaggio: la presenza di un impianto a mare in grado di fare da hub (la piattaforma Petra del gruppo Pir) e il know how relativo al comparto oil&gas. Diverse però le tempistiche per concretizzare le opere: entro la primavera di quest’anno il rigassificatore giungerà in Toscana, dodici mesi in più saranno necessari per posizionarlo in Romagna. Il commissario all’Energia per il rigassificatore livornese e presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, aveva – sin dall’approvazione delle autorizzazioni – una permanenza ridimensionata del rigassificatore a Piombino. Non 25 anni come nei piani e come statuato a Ravenna, ma un triennio. Giusto il tempo di scavallare l’emergenza energetica legata alla guerra in Ucraina. Sempre più insistentemente, quindi, si è levata la voce di un trasferimento anche della Golar Tundra a Ravenna. E ieri è stato lo stesso Giani a dichiarare alla stampa toscana di essere al corrente che «Snam si sta indirizzando su soluzioni che, proprio per preservare il carico di dialettica che si è accumulato sulla questione del rigassificatore a Piombino, portino la piattaforma offshore sull’Adriatico».

La reazione della capogruppo del M5s in Regione, Silvia Piccinini, è immediata e chiede al Comune di «chiarire una volta per tutte la propria posizione sull’eventualità di ospitare un secondo impianto». Perché «far finta di nulla limitandosi a dichiarare che al momento non esiste nessuna richiesta ufficiale è un atteggiamento poco trasparente nei confronti dei cittadini». De Pascale non sfugge il tema, e parte dal presupposto che «per quel che mi riguarda, a prescindere da Ravenna, continuo a ritenere che prima di tutto andrebbe spiegato perché si dovrebbero buttare via così tanti soldi degli italiani spostando il rigassificatore di Piombino dopo solo tre anni. Si stanno facendo centinaia di milioni di opere di infrastrutturazione – ricorda il primo cittadino ravennate -, che poi saranno totalmente inutili. Sono soldi di tutti i cittadini italiani». Subito dopo però il sindaco ribadisce come «per quel che riguarda Ravenna, nessuno dal Governo Meloni, a differenza di quanto accadde con il Governo Draghi, ad oggi ha contattato né Comune né Regione e quindi o il tema non si pone, come continuo a ritenere, o siamo davanti a un Governo che non ha alcun rispetto dei territori. Ravenna valuta sempre i progetti nel merito – conclude De Pascale -, ma vorrei che fosse chiaro a tutti che, proprio per questo, pretende rispetto».

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