Un pop di jazz con Danilo Rea, Fabrizio Bosso e gli Uomini in Frac

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Tanti appuntamenti in settimana per il festival jazz regionale Crossroads, cominciando con il concerto di Franco Ambrosetti e Danilo Rea al teatro comunale di Russi questa sera alle 21. Il trombettista di Lugano e il pianista vicentino condividono molte collaborazioni con il mondo del pop, e si sono incontrati proprio in una di queste: la registrazione di un disco di Mina. In quell’occasione hanno deciso di formare un quartetto, di cui il duo è una versione più intima, facendo emergere il loro lato più pop. Si dedicano principalmente al repertorio italiano e statunitense, con qualche fuga verso il Brasile. Ambrosetti è da moltissimi anni ai vertici del jazz europeo, ma i suoi riferimenti e i suoi lavori più importanti guardano all’America. I suoi maestri sono infatti Freddie Hubbard e Clifford Brown. Danilo Rea è invece una colonna del jazz italiano, in particolare della scuola romana: si è infatti trasferito nella capitale negli anni ’70, dando vita a formazioni storiche come Trio Di Roma e Doctor 3. Negli ultimi anni ha contribuito alla “svolta jazz” di Gino Paoli, con il quale ha suonato in molti tour e dischi. Biglietti a 16 euro.

Domani 30 settembre alle 18 nell’Auditorium della Scuola di musica Vassura Baroncini “Tra jazz e fumetto”, presentazione del libro “Io sono Michel Petrucciani”, dedicato al grande pianista jazz francese da Vanni Masala e Marilena Pasini (edizioni Curci, 2019). Ingresso libero. Alle 21.15 al teatro dell’Osservanza tornano in Romagna gli Uomini In Frac. Questo ormai famosissimo supergruppo, che ha raccolto anche in Romagna grandi successi negli ultimi dieci anni, unisce colossi del jazz italiano, di cui bastano i nomi per capire la levatura: Peppe Servillo alla voce, Fabrizio Bosso alla tromba, Javier Girotto al sax, Rita Marcotulli al pianoforte, Furio Di Castri al contrabbasso e Mattia Barbieri alla batteria. È nato nel 2005 come omaggio al repertorio di Domenico Modugno reinterpretato in chiave jazz, da cui prende il nome, ma si è poi misurato con altri grandi della canzone d’autore italiana: Lucio Battisti, Fabrizio De Andrè e Adriano Celentano. Biglietti a 20 euro. Per l’ultimo appuntamento della settimana di Crossroads ci si trasferisce alla sala del Carmine di Massalombarda venerdì 1° ottobre alle 21.30, per ascoltare il trio Drumpet. Dopo due concerti vicini al pop si torna quindi al jazz puro, con una formazione che ruota intorno al dialogo tra la tromba di Fabrizio Bosso e la batteria di Lorenzo Tucci (drums e trumpet in inglese, da cui il nome Drumpet). Insieme a loro il contrabbassista Daniele Sorrentino. Tucci e Bosso avevano varato una formazione simile per dedicarsi al repertorio di Thelonious Monk: Drumonk, poi modificata in Drumpet per allargare il repertorio. Con questo nome hanno inciso l’album omonimo nel 2014, in cui il batterista torna alle origini tribali del ritmo, e la tromba di Bosso fa la parte solitamente riservata alla voce umana. Il suono è jazz classico, con influenze etniche e rock, e molto spazio all’improvvisazione. Fabrizio Bosso è forse, insieme a Flavio Boltro, il più importante trombettista italiano, che ha raccolto l’eredità del grande maestro Enrico Rava. Tucci è invece uno dei batteristi più amati dai jazzisti italiani, membro degli High Five Quintet e dei Trumpet Legacy. È batterista di riferimento di numerosi fiatisti, tra cui Bosso e il sassofonista Rosario Giuliani. Ingresso a 15 euro.

Info: www.crossroads-it.org.

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