Un nuovo sistema agricolo: quattro ragazzi e un Green project

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Il “progetto green” di Filippo Casali (24 anni), Riccardo Brandolini (23 anni), Samuele Lombardi (22 anni) e Raffaele Rattini (27 anni), è nato nel 2019, ma è nel primo anno della pandemia che ha preso il volo. Senza possedere un centimetro di terra e senza avere alle spalle famiglie impegnate nel settore agricolo, i quattro, rispettivamente un laureando in tecnologie alimentari, un perito elettronico, un perito meccanico e un laureato in economia, hanno pensato che il loro lavoro potesse essere legato alla terra. «Con un’idea precisa: rivoluzionare, a nostro modo, un settore un po’ “vecchio”», spiega Filippo. La svolta è stata lasciare da parte i mercati agricoli, dove il frutto del loro lavoro in campo era pagato in centesimi, per ideare, e informatizzare, una modalità nuova per consegnare il prodotto direttamente ai consumatori.

In campo

«Tutto nasce da un’idea di Filippo, con cui ci conosciamo da tanti anni. Io poi faccio parte dell’Associazione giovani cesenati che si occupa di progetti imprenditoriali e nuove idee e lì ci siamo incontrati anche con gli altri due soci. Per prima cosa abbiamo costituito l’azienda agricola e ci siamo messi alla ricerca dei terreni da coltivare – spiega Riccardo –. Siamo partiti con un paio di ettari e oggi siamo arrivati a dieci, più due per cui abbiamo chiuso il contratto pochi giorni fa. Sono tutti in affitto, distribuiti tra le frazioni di Martorano, Ronta e San Giorgio, tutti piccoli poderi».

In campo

«Produciamo tutte le orticole, mentre per la frutta ci appoggiamo soprattutto a produttori del territorio. Per quello che non riusciamo a produrre, ad esempio gli asparagi per avere i quali abbiamo impiantato l’asparagiaia che però sarà produttiva solo nel 2023, o per le fragole che al momento non sono ancora mature e per le quali dovremo ampliare la produzione – spiega Filippo Casali –, ci rivolgiamo ad altri agricoltori, come è consentito fare alle aziende agricole integrando, nella misura massima finale del 50% all’anno. Diciamo però che durante la tarda primavera e tutta l’estate, il 90% di quello che mettiamo in cassetta è di nostra produzione, per le altre stagioni cala e collaboriamo con altri, ad esempio per gli agrumi». Green project produce in proprio aglio, scalogno, fave e piselli (che stanno raccogliendo ora), cipolle, sedano, lattughe, finocchi, spinaci, tutti i tipi di cavolo. «Abbiamo duemila metri di serre che montiamo da ottobre ad aprile, per il resto lavoriamo in campo aperto – spiega Samuele Lombardi –. Usiamo la lotta integrata, quindi diserbo meccanico in campo, minimo utilizzo di trattamenti, e continua rotazione delle colture. Per le pacciamature utilizziamo un materiale in mais biodegradabile che finito il suo compito può essere reimmesso in circolo nel terreno». «In località San Giorgio abbiamo anche alcuni ettari di grano coltivati in biologico –aggiunge Casali –. Dal raccolto primo raccolto di quest’anno produrremo la nostra farina e la nostra pasta con il Molino Pransani di Montegelli. Praticamente ce n’è già una quota prenotata. Aggiungeremo poi una passata con i nostri pomodori, anche quelli biologici. Cerchiamo di aggiungere di anno in anno sempre alcune novità, ai consumatori fa piacere».

Ortaggi ed e-commerce

«Siamo partiti piantando 32mila piantine di cavoli e verze che abbiamo cominciato a distribuire ai mercati all’ingrosso di Cesena e Rimini e ad alcuni distributori –ricorda a sua volta Riccardo –. Abbiamo però capito subito che così avremmo avuto vita corta, perché la produzione aveva spese alte, ma incassavamo davvero poco». Serviva una piccola rivoluzione. Ovvero mettere a sistema e rendere più dinamico, con un software ad hoc, un concetto antico: raccogliere dal campo e vendere direttamente a chi mangia il prodotto. «Abbiamo quindi attivato un sito per il nostro e-commerce, abbiamo messo a punto l’organizzazione per la raccolta ordini, abbiamo affittato i camioncini per le consegne, che ora sono 6, abbiamo chiesto aiuto a una azienda agricola locale per avere un magazzino un po’ più grande, dopo aver lavorato i primi mesi in una sorta di gazebo, e adesso stiamo attivando un capannone vero e proprio –spiegano ancora Riccardo e Filippo –. Adesso riusciamo a gestire 700 ordini a settimana e a consegnare in tutte le provincie della Romagna e fino a Bologna». In azienda, oltre ai quattro soci, ci sono oggi dieci dipendenti tutti giovanissimi anche loro, e sono in aumento. «Tutte le mattine fra le 5 e le 7 raccogliamo in campo e riceviamo le consegne del raccolto dalle altre aziende agricole, quindi comincia il lavoro di preparazione delle cassette, secondo un sistema complesso e gestito al dettaglio in magazzino che ci consente di fare tutto in tempo per essere pronti a partire con le consegne dalle 12 –spiega Riccardo –. Il nucleo del progetto è proprio qui, nel rendere efficiente questa parte di lavoro e nell’organizzare al dettaglio le consegne per ottimizzare gli spostamenti».

Green box settimanale

La maggior parte degli ordini arrivano oggi dalle persone già iscritte a Green project per avere, comunque a richiesta e componendola in base alle proprie preferenze, la green box settimanale. «Gli iscritti, l’iscrizione è gratuita, sono 800 e il 70% di loro acquista settimanalmente, non c’è obbligo d’acquisto – spiegano i soci di Green project, mentre sul cellulare di Riccardo arrivano gli avvisi sonori a ogni ordine, e non sono pochi n una mattina qualsiasi –. Proprio questa quota di iscritti ci consente di organizzare al meglio gli ordini, per loro ci sono anche sconti e offerte settimanali, ma lasciamo aperta la possibilità di ordinare anche in maniera libera, e di non iscritti ci arrivano in media 200 ordini a settimana». «Abbiamo una persona che si occupa esclusivamente di dialogare con iscritti e clienti, sondando le preferenze, chiedendo commenti e quali sarebbero le loro aspettative –spiega Filippo Casali –. Il fatto di sapere in anticipo quali saranno le richieste e mediamente le quantità, ci consente di produrre in base a quello che sappiamo già di vendere. Una cosa impensabile in una agricoltura vecchio stampo». Le cassette vanno dai 12,9 euro (circa 4 kg di verdura e frutta) a 24,9 euro (per 9,5 kg di prodotto), con ulteriori due prezzi intermedi. Tutte le procedure, il listino e le offerte sono sul sito greenproject.store. «Per tutto il mese di aprile, le fragole e gli asparagi avranno un bollino speciale –spiegano i ragazzi di Green project –. Il 5% dell’incasso derivante da questi prodotti verrà donato associazione Banco di solidarietà di Cesena».

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