Un milione di euro in più in bolletta al Comune di Faenza

Faenza

È un conto salatissimo quello che i rincari energetici presentano sul tavolo di Palazzo Manfredi per l’anno che volge al termine, e non solo per quanto riguarda l’illuminazione pubblica, voce di spesa da mesi al centro di un ampio dibattito per via della decisione del Comune di procedere con lo spegnimento in orario notturno, poi revocata, al fine di risparmiare sui costi. I dati riportati dall’assessora al Bilancio, Milena Barzaglia, non lasciano spazio a interpretazioni anche sul fronte del gas: se nel 2021 la bolletta era stata di circa 473mila euro, la stima al 31 dicembre di quest’anno è quasi raddoppiata, superando gli 852mila euro. Ancora più esorbitante la cifra relativa all’energia elettrica, con i costi calcolati senza tenere conto dell’illuminazione pubblica: in questo caso, a fronte di una spesa pari a 397mila euro per l’anno scorso, la stima di spesa alla fine del 2022 arriva addirittura a quota 981.296 euro. Insomma, Tra gas e elettricità, per colpa dei rincari quest’anno il Comune pagherà circa un milione di euro in più di bollette. E tutto ciò senza appunto considerare i consumi dei lampioni, che nel corso dell’anno hanno fatto registrare rialzi di 140mila euro sia per il primo che per il secondo trimestre e di 350mila per il terzo.

Provvedimento “ombrello”

Il quadro delineato racconta una situazione non certo rosea, che avrà immancabilmente dei riflessi anche nel corso del 2023. Non a caso, benché sia stato «temporaneamente sospeso», la misura dello spegnimento dell’illuminazione pubblica resta una carta che il Comune si riserva di giocare nel caso dovessero arrivare tempi ancora più duri, tanto da essere ribattezzata da Barzaglia con il nome di «provvedimento ombrello»: da aprire o chiudere a seconda delle necessità. Intanto ci si porta avanti per non farsi cogliere impreparati, e infatti «sono già stati ordinati 20 orologi dal costo complessivo di 100 euro cadauno per il 2023 – spiega l’assessora –. Saranno inseriti nelle cabine con più punti luce abbinati» e serviranno appunto a coordinare un eventuale spegnimento di emergenza. Segno che il dibattito sulle luci potrebbe tornare con forza al centro della scena politica una volta concluse le festività.

Un contesto incerto

Ma prevedere cosa accadrà è praticamente impossibile: «Le stime sul 2023 sono ancora in corso, ma potrebbero cambiare da un momento all’altro. Questa imprevedibilità della situazione rende difficile fare programmi – afferma Barzaglia –. Se la situazione dovesse peggiorare ulteriormente, allora si deciderebbe di riaprire “l’ombrello” in base ai coefficienti di aumento dei costi energetici. Quest’anno sicuramente abbiamo ricevuto batoste più per l’elettricità che per il gas e l’illuminazione pubblica ha visto un’oscillazione importante».

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