Le impressionanti immagini di quello che resta di un meleto di 12mila metri quadrati a Boncellino nel reportage pubblicato da freshplaza (qui il link).
A nove giorni dalla rottura dell’argine del Lamone a Boncellino, la situazione è più chiara quanto drammatica. Per le aziende agricole non solo si tratta di fare la conta di trattori e attrezzature rese inservibili, impianti frutticoli devastati e coltivazioni azzerate, ma anche dei danni indiretti che andranno avanti per anni. La furia delle acque, infatti, ha portato sui terreni non solo limo e sabbia, ma detriti di ogni sorta per spessori che variano da 10 a 50-60 centimetri.
Uno dei primi a verificare la situazione è stato il tecnico agricolo Gilberto “Gibo” Ballardini che, essendo della frazione di Boncellino, conosce ogni zona e ogni azienda agricola. «Non sarà facile rimettere in piedi certe aziende, anzi, per alcune sarà un procedimento lungo. Di certo servono aiuti e attrezzature di alto livello per spostare migliaia di metri cubi di detriti da quelli che erano campi coltivati. Un agricoltore da solo non potrà mai farcela».