Un brano dei Landlord nel film "Sul più bello"

Che fine hanno fatto i Landlord? La band romagnola nata nel 2012, che si era messa in luce a XFactor, non è in pausa e tantomeno si è sciolta. Al contrario, i quattro componenti, Luca Montanari, Lorenzo Amati, Francesca Pianini Mazzucchetti, Gianluca Morelli, stanno sfruttando il lockdown dovuto al Covid per produrre nuovo materiale che dovrebbe uscire nei prossimi mesi. Ma intanto, mentre continuano a studiare e lavorare, vivono ora un momento di rinnovata popolarità grazie al fatto che una delle loro canzoni, Still changing, è stata scelta per fare parte della colonna sonora del film Sul più bello di Alice Filippi, tratto dall’omonimo romanzo di Eleonora Gaggero. La pellicola, presentata alla Festa del cinema di Roma nell’ottobre 2020, doveva uscire nelle sale a fine anno, ma la chiusura dei cinema ha imposto il rinvio e quindi è stato acquistato dalla piattaforma di Amazon Prime Video dove è in visione. Un film che parla di cambiamenti, come cambiamenti sono in vista per i Landlord.

Morelli, come è nata la partecipazione al film?

«In realtà a nostra insaputa. Abbiamo scoperto che il brano era stato scelto a giochi già fatti, tramite la nostra etichetta. Del resto Still changing è un brano già registrato e pubblicato nel 2016-17».

Di cosa parla la canzone?

«Parla di cambiamenti, se vogliamo è anche in tema col momento attuale. I produttori del film hanno sentito il brano e spontaneamente lo hanno scelto».

E non è la prima volta.

«Infatti, più volte i nostri brani sono stati utilizzati per serie televisive o film: ricordo uno per Netflix; poi un altro per una serie con Valerio Mastandrea...».

Perché pensa che la vostra musica sia amata dai produttori?

«Secondo me piace perché è musica più cinematografica che pop, è molto legata a immagini che sono nella nostra testa. E genera orgoglio vedere che altri hanno colto il nostro modo di lavorare e intendere la musica».

Come avviene il vostro processo creativo?

«Non è mai identico alla volta precedente. Sostanzialmente lavoriamo su idee musicali che vengono il più delle volte da me e poi si lavora insieme ai testi. Ora però stiamo provando approcci diversi, partendo dall’italiano e risalendo alla musica».

Ma è un po’ che non vi si vede in giro.

«Ci siamo presi un po’ di tempo per capire come evolverci, non volevamo fare copie del passato, il cambiamento richiede tempo. Ma probabilmente non tarderà molto la nuova uscita di un singolo legato alla produzione precedente, una specie di regalo per chi ci ha aspettato in questo tempo; mentre più avanti produrremo cose del tutto nuove».

La dimensione live?

«All’inizio abbiamo avuto due anni intensi dal vivo, circa 50 date, dopodiché abbiamo iniziato a lavorare a nuovi progetti, non volevano portare avanti un lavoro esaurito. Ne è nato uno stimolo a lavorare in studio. Comunque non abbiamo mai avuto l’ansia di andare dal vivo, il nostro tipo di musica è legato alle immagini e alla magia, sarebbero controproducenti dei live in cui non potersi esprimere al meglio anche sul piano visual».

Studio ed etichetta sono sempre gli stessi?

«Le nostre registrazioni avvengono sempre nel mio studio, il Deck Lab a Riccione, del resto io faccio il produttore anche per altri. L’etichetta è sempre la Inri».

Mai pensato di rivolgersi ad altri?

«In realtà siamo apertissimi a collaborare con chiunque ci piaccia, nessuna chiusura verso l’esterno. Ma prima volevamo capire che direzione prendere».

Quando vi rivedremo?

«Per ora niente concerti, forse qualcosa in autunno o più probabilmente nel 2022».

Cosa fanno in questo periodo gli altri componenti la band?

«Francesca è fresca di laurea in Lingue e prosegue gli studi al Conservatorio; Luca si è laureato e fa il dentista; Lorenzo lavora nell’albergo dei suoi a Gabicce».

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