L'ultima vittima del virus a Medicina è la più giovane, 53 anni

Imola

IMOLA. Aurelio Prata è la ventiseiesima vittima per coronavirus sul territorio imolese, finora il più giovane fra tutti fino ad ora: 53 anni. È stato uno fra i primi ricoverati nel gruppo dei contagiati di Medicina collegati al Medicivitas, la sua è stata una lunga agonia che purtroppo si è conclusa nel peggiore dei modi e ora tutta Medicina lo ricorda e piange.
Bollettino
Nel bollettino dell’Ausl di ieri è l’unico decesso che si aggiunge alla lista. Sono poi 11 in più le persone risultate positive : 6 residenti a Imola, 3 a Castel San Pietro, una a Castel Guelfo, una residente fuori dal circondario. Salgono quindi a 271 i casi positivi refertati nel circondario Imolese (compresi 6 guariti con doppio tampone negativo, 2 guariti clinicamente e 26 decessi) Si tratta di 168 uomini e 103 donne; 146 residenti a Medicina, 75 a Imola, 27 a Castel San Pietro Terme, 4 a Dozza, 4 a Castel Guelfo, 3 a Casalfiumanese, 3 a Mordano, 1 a Borgo Tossignano e 8 persone residenti fuori dal circondario. Tra i positivi, per aggiornare le statistiche sanitarie, 21 hanno 85 e più anni, 62 tra i 75 e gli 84 anni, 65 tra 65 e i 74 anni, 123 tra i 14 e i 64 anni (e più precisamente, analizzando ulteriormente il dato con le linee che utilizza solitamente il Ministero della Salute: 34 nella classe d’età 14-39 e 89 tra i 40 e i 64). Dalle 12 di martedì alle 12 di oggi sono stati in totale 44 gli accessi in pronto soccorso. Secondo quanto riferisce l’Ausl, migliora ed «è buona» la situazione dei ricoveri in ospedale: sono 6 le persone ricoverate nel nuovo reparto di semintensiva, 11 le persone Covid positive in terapia intensiva (con la buona notizia di una dimissione dalla terapia intensiva verso il reparto Covid), 45 i ricoverati nel reparto Covid (contro i 51 di ieri) e 12 quelli ricoverati in post acuzie all’Ospedale di Comunità di Castel San Pietro Terme. Il commissario per l’emergenza coronavirus Sergio Venturi sottolinea che, in campo generale, i nuovi casi di positività sono il frutto anche del lavoro fuori dagli ospedali per individuare i contagi nella fase iniziale, lavoro partito proprio dall’Imolese. «Mi sento di dire che la malattia è in fase di grande contenimento – ha detto Venturi durante la sua diretta di ieri – possiamo pensare di avere superato la fase più dura, anche se gli ospedali sono pieni di cerotti e dovremo trasformarli per i prossimi anni».
Equipe porta a porta
Ieri sono state 4 le équipe operative sul territorio. Nell’area di Castel San Pietro sono state fatte 29 chiamate di triage che hanno esitato in 8 visite con altrettanti tamponi e terapie farmacologiche attivate. A Medicina sono stati visitati 4 nuovi pazienti a cui è stato eseguito tampone ed avviata la terapia. A Imola eVallata le 16 visite programmate, ancora in corso, hanno già portato all’esecuzione di 5 tamponi e all’attivazione di 5 terapie. Nella giornata di martedì sono state effettuate ulteriori 5 visite di pazienti che hanno avviato la terapia a domicilio nelle 48 ore precedenti che hanno portato anche ieri a un ricovero precauzionale, mentre 4 persone sono tornate al domicilio per il proseguo della terapia. Ulteriori 7 pazienti sono stati visitati ieri.

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