Ucciso a Misano. La sorella: "Lo Stato si occupi dei figli"

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«Vorrei che fosse lo Stato a dare risposta ai quattro figli di mio fratello che non potrà mai vedere crescere. Solo questo». Sono le parole cariche di dolore di Maddalena Donadio, sorella, di Nicola. La donna ha ricevuto la notizia a Potenza, dove abita, sull’omicidio avvenuto nel campo emergenze abitative di Misano, in via Nazionale Adriatica. E il suo pensiero è andato alla famiglia del fratello, quella famiglia che aiutava economicamente e non solo anche dopo la separazione avvenuta dalla moglie. Maddalena in un messaggio a caldo scrive infatti: «Mio fratello 49 anni, rientra a casa dopo una notte di lavoro e trova la morte per mano di uno straniero che lo Stato paga e mantiene senza che questo conosca il vocabolo lavoro». Il riferimento è all’assassino che ha confessato, Edi Zegarac, 54enne di origine slovene che però da oltre 30 anni era a Misano, dove era seguito dai servizi sociali dell’amministrazione comunale che gli forniva degli aiuti economici destinati alle persone indigenti. L’uomo viveva in una roulotte e prima di trasferirsi in quel campo aveva vissuto a Misano Brasile.

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