La Polizia di Stato di Rimini ha arrestato un uomo che ieri sera, venerdì, alle 22, al culmine di un litigio, aveva ucciso la propria coniuge. L’ha colpita alla gola e in casa erano presenti anche i nipotini che la coppia stava accudendo.
Si è presentato presso gli uffici della Questura, visibilmente scosso e con i vestiti ancora intrisi di sangue, un uomo che si autoaccusava di aver appena commesso l’omicidio della moglie, indicando agli agenti l’esatta ubicazione del luogo del delitto.
Immediatamente gli equipaggi della Squadra Volanti della Questura di Rimini sono andati sul posto indicato dall’uomo, un appartamento residenziale sito alla prima periferia di Rimini nord, trovando la presenza di una pattuglia dell’Arma dei Carabinieri, già intervenuti poiché avevano ricevuto al numero di emergenza 112 la segnalazione del fatto da parte della figlia della coppia.
All’interno dell’appartamento gli agenti rinvenivano il cadavere di una donna con evidenti segni di accoltellamento all’altezza della gola.
Le prime attività di indagine svolte dagli uomini della Squadra Mobile della Questura permettevano così di riscontrare le gravi dichiarazioni di autocolpevolezza che l’uomo aveva poco prima reso in Questura.
La prima ricostruzione dei fatti ha indotto gli investigatori ad ipotizzare che intorno alle ore 21.00, all’interno dell’appartamento, ci sia stato un violento litigio della coppia all’esito del quale l’uomo, per motivi in corso di accertamento, utilizzando un coltello a serramanico, abbia ripetutamente attinto al collo la propria coniuge cagionandone la morte.
Tale tesi investigativa è stata ulteriormente confermata dall’indagato alla presenza del Sostituto Procuratore della Repubblica titolare dell’indagine che, immediatamente notiziato dalla Polizia Giudiziaria, si è recato sul posto per tenere l’interrogatorio dell’indagato.
All’esito di tale attività, l’uomo è stato tratto in arresto nella flagranza del reato di omicidio con l’aggravante di averlo commesso contro il coniuge e, nella mattinata odierna, è stato portato presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il prosieguo delle indagini.