Ubriaco e molesto a Cesena: liberato dopo la condanna

Ubriaco e molesto. Se l’è cavata con una condanna a 10 mesi e 20 giorni di reclusione (pena sospesa) l’uomo che cammina spesso per la città con l’ausilio di una stampella e quando alza un po’ troppo il gomito diventa rissoso.

Gravato da precedenti in passato, ieri nel rito direttissimo davanti al giudice Ilaria Rosati era accusato esclusivamente di resistenza a pubblico ufficiale. Per questo malgrado la richiesta di una pena esemplare avanzata dalla procura (tre anni di reclusione visti i precedenti) alla fine la pena conteggiata è stata più mite. Il furto che aveva tentato, nel contesto, di una bicicletta, infatti, verrà giudicato con normali tempistiche processuali e quindi non si è già accumulato con la pena sancita ieri.

A.S., 37 anni, una zoppia dovuta ad un colpo di pistola ad una gamba patito anni fa nel Paese d’origine, era in piazza Della Libertà nei giorni scorsi, segnalato in stato di evidente alterazione alcolica evidente.

Ancora una volta, per i medesimi motivi del passato, aveva finito per farsi arrestare: prendendo a calci e gomitate una pattuglia della polizia che era intervenuta su richiesta di aiuto di alcuni cittadini.

L’episodio si è verificato alle 20 circa di sera quando piazza Della Libertà è pienissima di gente, con tante famiglie e bimbi che giocano.

Lui molestava i passanti e con alcuni di loro era venuto a lite: spintonando ed insultando le persone che avevano avuto la sola colpa di incrociare la sua strada. Ad una delle quali ha anche cercato di rubare la bicicletta. Alcune chiamate ai numeri di sicurezza hanno fatto sì che sul posto arrivasse la polizia. Cosa che, anziché calmare il 37enne, lo ha evidentemente agitato ancor di più. L’uomo, che negli anni, al netto della sua disabilità, si è sempre reso protagonista di episodi rissosi, ha colpito gli agenti con calci e gomitate. Per riuscire a caricarlo sulla vettura d’ordinanza sul posto si è reso necessario l’intervento a supporto anche di una gazzella dei carabinieri.

In commissariato, di pari passo con lo scendere del tasso alcolico, l’uomo si è pian piano calmato. Ha riferito di aver bevuto perché pervaso dalla preoccupazione di non aver ricevuto le medicine che di solito assume e che aveva richiesto ad un ente benefico cittadino. Dopo che gli agenti sono stati medicati in pronto soccorso, per lui sono scattate le manette con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni.

A.S.è ricomparso ieri davanti al giudice Ilaria Rosati. Difeso dall’avvocato Erika Ferrini, per lui il pm Massimo Maggiori aveva chiesto 3 anni di reclusione. Contestandogli una recidiva ultra quinquennale del reato commesso. la pena finale però, come detto, è stata calcolata in 10 mesi e 20 giorni. Pena sospesa. Aspettando che in futuro (tra quattro anni circa) finisca di nuovo a processo per il furto della bicicletta di cui sarà accusato nello stesso contesto.

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