Turismo, dati positivi: centro da record. Jova non basta ai lidi

Ravenna

RAVENNA - Per la prima volta oltre 300mila presenze turistiche in città fra gennaio e luglio. I primi sette mesi segnano una città d'arte da record assoluto, con le notti dormite di tutto il Comune (compresi pertanto i lidi) che avvicinano i livelli del 2019 pre-pandemico. Chiave della svolta sono le crociere, che portano gli stranieri ad un più 220 per cento rispetto al 2021, durante il quale però le limitazioni per chi si doveva spostare dall'estero erano molto rilevanti. Il turismo balneare invece resta indietro rispetto agli standard precedenti al biennio pandemico, con il Jova Beach Party che incide ma non porta quel comparto al segno più.

Questo il bilancio della stagione turistica al giro di boa, con i primi sette mesi dell'anno che fanno tornare le presenze sopra al milione e mezzo: «Sono 1.550.000, contro il 1.580.000 che si registrò nello stesso periodo del 2019. Siamo sostanzialmente tornati allo scenario vissuto prima che il Covid cambiasse tutto», commenta Giacomo Costantini, assessore comunale al Turismo.

Il componente della Giunta vede il bicchiere mezzo pieno e rileva «una conferma del trend di crescita da tempo sulla città d'arte, che si interruppe con la pandemia ma che era partito nel 2017, prima del quale le presenze legate ai monumenti non erano mai state superiori alle 270mila in città – ricorda Costantini -. Ora siamo sopra alle 300mila, circa 25mila in più rispetto al 2019. Numeri che effettivamente non avevano precedenti, nemmeno in un eccezionale 2011 quando si fermarono a 288mila».

Una crescita dovuta per lo più alle crociere, nel primo anno di gestione del terminal di Porto Corsini da parte di Ravenna Civitas Cruise Port, realtà che ha al proprio interno Royal Caribbean, che ha fatto dello scalo romagnolo il proprio home-port, trasferendolo da Venezia. E' soprattutto questo il vettore che ha portato le 84mila presenze straniere della città d'arte, quota significativa delle totali 373mila derivanti dall'estero e rilevate su tutto il territorio comunale.

Al mare le presenze sono invece, come detto, decresciute rispetto al 2019, anche se non in proporzione significativa: «Sono passate da 1.298.000 di tre anni fa, al 1.246.000 dei primi sette mesi di questo 2022 – riporta ancora l'assessore al Turismo -. Raffrontando le due stagioni, nel 2022 sembra pesare per lo più una sfiducia legata strascichi del Covid e alle inquietudini data dalla guerra e dall'inflazione». Una frenata dovuta alla battuta d'arresto delle presenze italiane: «La permanenza media degli stranieri è in linea con la stagione passata, a 4,33 notti. Quella degli italiani è passata da 4,65 notti a 4,15. C'è una tendenza generale a spezzare le ferie, prenotando all'ultimo e per una tempistica minore». Il Jova Beach Party ha avuto un effetto certamente positivo, anche se serviranno dati di dettaglio per capirne l'impatto: Per un confronto più chiaro sulle annualità precedenti e sugli effetti degli eventi "speciali" avremo bisogno dei focus giornalieri, che giungeranno più avanti – precisa il componente di Giunta -. L'evento di Jovanotti però ha sicuramente inciso positivamente, anche perché è caduto anche in un weekend significativo. Uno di quelli in cui, ad ogni modo, solitamente non si registra il tutto esaurito».

Nell'andamento della stagione turistica sta avendo un influsso anche, oltre che gli aeroporti di Bologna e Rimini, anche quello riattivato di Forlì: «Per ora non eccessivamente per il turismo estero, eccezion fatta per una tratta importante di collegamento alla Polonia – conclude Costantini -. Per il futuro sono possibili prospettive per Olanda e Paesi Scandinavi. Attiveremo anche tour per i partner dello scalo forlivese qui a Ravenna».

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