"Tulipani", primo singolo del riccionese Monteiro

RICCIONE. Dal 22 maggio in tutti i negozi digitali e piattaforme streaming è disponibile “Tulipani”, il primo singolo di Monteiro – giovane musicista e producer riccionese – scritto con Saverio Grandi, il quale ha curato anche la produzione, autore con oltre 300 brani all’attivo portati al successo da artisti italiani di fama internazionale come Vasco Rossi, Laura Pausini, Eros Ramazzotti e Marco Mengoni.
“Tulipani”, mixato e masterizzato da Gigi Barocco, è un brano dalle molteplici sfumature, a metà strada tra pop e indie, che anticipa l’uscita di un ep prevista entro il 2020. “Tulipani” è una canzone a colori che racconta un incontro che diventa una storia speciale. La canzone comincia così: «Lucy non è più in the sky e all’improvviso arrivi tu». Ne abbiamo parlato proprio con lui.

Monteiro, da qualche giorno è online il suo nuovo singolo “Tulipani”, com’è nata l’idea?
«Stavo dando l’aspirapolvere in casa in una calda giornata di agosto e il rumore dell’aspirapolvere mi martellava in testa così nacque l’idea, in un tempo relativamente breve. In verità si chiamava diversamente, sono cambiati circa 4 o 5 titoli per arrivare alla canzone che sentite oggi».

Ci spiega il titolo?
«“Tulipani” è una canzone a colori, penso anche sia molto visiva. Il tulipano è un fiore che rappresenta l’amore. Quello onesto, fedele. Anche le rose sono molto belle, ma preferisco i tulipani».

È una canzone di parla di amore, in che modo viene rappresentato?
«Come dicevo prima, il tulipano è un fiore che rappresenta l’amore vero e quando lo vedi sbocciare significa che è arrivata la primavera. Penso che questa canzone dia quel senso di leggerezza, di freschezza di cui in questo momento avevamo tutti bisogno. Un po’ di allegria e spensieratezza fanno anche parte della mia indole. Nella canzone cerco di fare capire che quando pensi che tutto va male, è proprio lì che arriva il bello».

Per lei invece l’amore cosa rappresenta?
«L’amore è vita. È una religione universale, tutti sanno cos’è l’amore. Ma è complicato perché a volte sa anche farti star male. Io scrivo le canzoni proprio lì, scavando a fondo tra le crepe del mio cuore, ho avuto un’infanzia difficile e l’amore è la mia ragione di vita».

Per quali motivi ha deciso di fare musica?
«Il motivo lo potrei aver citato sopra, per amore della musica. Volevo smettere di fare musica, ma l’amore per essa ha vinto. E vincerà sempre. Mi ricordo che all’età di 6 anni iniziai a prendere lezioni di batteria ma abitando in un appartamento non potevo suonarla, così mia madre tornò a casa un bel giorno con una chitarra elettrica tutta bianca. E da lì fu amore a prima vista».

Perché chiamarsi artisticamente solo Monteiro?
«Perché è il mio cognome. In verità ne ho due, mio padre è brasiliano e in Brasile si usa sia il cognome del padre che quello della madre. A mio padre piace più Mancini così io ho scelto Monteiro».

È di origine romagnola, di Riccione precisamente, ma cosa rappresenta questa terra per lei?
«La piadina. Le moto. La sabbia. Sono nato e cresciuto a Riccione, i miei amici sono di Riccione, la mia vita è a Riccione. Se sai viverla in maniera sana, la Romagna è il posto più bello del mondo. Non ci manca niente. I nostri nonni hanno creato le strutture balneari… senza avere l’acqua della Sardegna. Penso che noi romagnoli abbiamo una marcia in più».

Cosa spera arrivi con la sua musica agli ascoltatori?
«La musica penso sia di tutti e non mia, ma spero che quello che offro faccia divertire la gente, ma anche piangere allo stesso tempo. In senso buono ovviamente. Spero entri nelle case delle persone portando positività e allegria».

I suoi prossimi progetti?
«Un disco e, sperando che questa situazione torni alla normalità, un 2021 pieno di concerti».

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