Interessato a un immobile finito all’asta, ha pagato un’agenzia che prometteva di seguire tramite un legale di fiducia l’intera procedura garantendogli trattative dirette con il creditore per bypassare la gara e aggiudicarsi l’affare. Si è ritrovato con un pugno di mosche e le tasche alleggerite di 3.200 euro. Perché non solo il sedicente legale non aveva mai indossato una toga, ma pure nessuno, nemmeno l’agenzia, aveva mai presentato la sua offerta. Di fronte alla comprensibile delusione per l’occasione sfumata, ha denunciato il raggiro, dando il via alle indagini che si sono concluse ora e che vedono accusati di truffa una 53enne di Alfonsine, titolare dell’agenzia di consulenza ravennate, e un 62enne residente a Somma Vesuviana.

Ravenna, truffa sull’asta immobiliare: agenzia e finto avvocato nei guai
