Truffa dei cuccioli via web, l'allarme delle Guardie zoofile di Rimini

Rimini

RIMINI. Animali fatti arrivare dall’estero a cifre modeste prima della richiesta di altri soldi per sbloccare pratiche burocratiche del cane e del gatto trattenuto in aeroporto o alla frontiera. Una delle varie tecniche usate dai truffatori e impiegata anche a Rimini dove, spiega una nota delle Guardie zoofile, è capitato ad esempio che la truffatrice abbia inviato alla vittima anche il documento d’identità e la prenotazione del volo, entrambi presumibilmente falsi, per far cadere le ultime perplessità all’ingenuo adottante. Ovviamente abbiamo sconsigliato la persona, che ci ha contattato preventivamente, di inviare la cifra richiesta che ammontava a circa 200 euro”. E proprio in vista delle festività di fine anno, quando sotto l’albero di anziani e bambini spesso il regalo è un animale da compagnia, le Guardie zoofile mettono in guardia gli acquirenti. “Sono ormai diverse migliaia - rivela una nota del nucleo di Polizia Giudiziaria di Rimini - le persone colpite dalla truffa on line e il periodo natalizio è il più favorevole per fare leva sulla buona fede di ignari appassionati di animali, specialmente di cani e gatti, che si fanno intenerire da storie strappalacrime. La truffa è molto semplice, e forse per questo così efficace, e i maggiori social network sono un’ottima cassa di risonanza. Gli annunci, corredati di immagini di animali bellissimi, del quale il web è pieno, pubblicizzano fantomatici cani o gatti in regalo, ovviamente di razza, i quali si trovano all’estero e in cerca di nuovi proprietari. Le motivazioni di tanta generosità sono le più disparate: l’attuale proprietario non se può più occupare poiché in difficoltà economica oppure in qualche caso si parla dell’improvviso decesso del padrone, in altri è gravemente malato e si chiede così una cifra modesta, non per l’acquisto, ma per il biglietto aereo. La seconda richiesta, più sostanziosa, viene fatta poiché il cane è stato bloccato in aeroporto e per concludere l’iter servono altri soldi, che l’adottante, arrivato a questo punto, spenderà poiché oramai convinto che da lì a poco tempo entrerà in possesso del cucciolo. Sistema adottato ed affinato, facendo perno sulla sensibilità che le persone hanno sviluppato e che non permette loro di pensare di poter “abbandonare” un cagnolino in un aeroporto sperduto. Per vincere la titubanza dei possibili affidatari, i truffatori arrivano ad inviare false documentazioni attestanti la regolarità delle vaccinazioni, l’età, il sesso e la razza dell’animale. In alcuni casi la truffa parte da pseudo associazioni, in altri da singoli individui, ma non è da escludere che si tratti di vere e proprio organizzazioni che vedono negli animali un business estremamente fiorente. Inutile dire che quando ci si presenta in aeroporto ad attendere l’animale non ci sia nessuno a consegnarlo. Meglio diffidare di annunci nei quali si cedono cani o gatti a basso costo, quando non sono offerti “gratuitamente”. In un modo simile funzionano le truffe che riguardano i cani di razza (o presunti tali), che vengono venduti a prezzi molto più bassi di quello che è il loro reale valore, anche se il modus operandi è diverso. I prezzi, in questo caso infatti, possono essere inferiori anche di un 40/50 % e in questi casi è quasi impossibile che si tratti di cani di razza e difficilmente verrà rilasciato il pedigree. Secondo stime fatte dalla L.A.V., sono movimentati diversi centinaia di milioni di euro ogni anno, stime approssimative parlano di 300, in barba alle leggi sia nazionali che comunitarie, e che sottraggono al fisco un ingente quantitativo di imposte non versate, spesso organizzati da vere e proprie associazioni a delinquere. L’unico documento riconosciuto in Italia è infatti il pedigree Enci (Ente Nazionale Cinofilia Italiana), sul quale vengono riportati tutti i dati utili alla certificazione del cane, atto senza il quale il cane non può essere definito di razza,. E’ poi fondamentale, oltre che un obbligo di legge da parte del venditore, che lo stesso fornisca lo scontrino o ricevuta fiscale al momento della consegna dell’animale. Inoltre, se i cani provengono dall’Europa dell’Est, la mortalità, viste le condizioni di trasporto, i mezzi spesso non idonei, gli spazi limitati e le molte ore di viaggio, è molto elevata. I cani vengono, infatti, importati in Italia sotto le otto settimane, a volte senza le vaccinazioni previste per legge, altre fatte solo sulla carta, cosicché i cani possono avere gravi malattie come la parvovirosi che spesso causa la morte del cucciolo tra atroci sofferenze. In entrambe le situazioni - sottolineano le Guardie - è fondamentale che le vittime denuncino il fatto alle autorità, poiché la truffa nel nostro ordinamento è punibile solo a seguito di querela da parte della persona offesa. Anche se non è il nostro compito principale - continuano le Guardie - siamo sempre stati disponibili a fornire indicazioni e consigli in merito agli annunci on line. In caso di necessità contattare il 370 3131006 o inviare una e-mail all’indirizzo segreteria@guardie-ecozoofile.it”.

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