Trio di Parma a Cesena con Olga Arzilli

CESENA. È il trio di musica da camera più importante in Italia. La loro musica è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo. Il Trio di Parma costituito da Alberto Miodini al pianoforte, Ivan Rabaglia al violino, Enrico Bronzi al violoncello sarà di scena nel centrale Palazzo del Ridotto, alle 16.30, per la conclusione della fortunata rassegna Al centro la musica organizzata dal Conservatorio Bruno Maderna in collaborazione alla Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena. Al prestigioso ensemble si unirà inoltre la viola di Olga Arzilli, un’altra famosa personalità degli strumenti ad arco proveniente dalla storica scuola musicale di Fiesole di Piero Farulli.
Un’attività quasi trentennale quella del Trio che si formò nel 1990 nel contesto del Conservatorio “Boito” di Parma approfondendo poi la sua formazione musicale con lo straordinario Trio di Trieste alla scuola di Fiesole e all’Accademia Chigiana di Siena. Numerosi i riconoscimenti ottenuti durante il percorso della lunga carriera, tra cui le affermazioni ai concorsi internazionali Vittorio Gui di Firenze, di musica da camera di Melbourne, della Ard di Monaco, di Lione, con l’assegnazione inoltre nel 1994 del Premio Abbiati quale miglior complesso cameristico.
Oltre ad aver calcato le scene delle più importanti istituzioni musicali italiane ed estere, il Trio si contraddistingue per il suo ampio ed invidiabile repertorio che ne fa una delle formazioni più autorevoli nella produzione di incisioni per il genere della forma del trio d’archi con pianoforte. Ad esso si deve infatti l’opera integrale di Beethoven, di Schubert, di Schumann, di Brahms, di Ravel, di Dvorak, di Schostakovic, nonché di cd monografici dedicati a Pizzetti e Liszt.


Il programma che si potrà ascoltare comprende due tra i capolavori più affascinanti della musica da camera del periodo romantico: il Trio n.3 in sol minore op.110 per violino, violoncello, pianoforte di Schumann e il primo Quartetto con pianoforte, violino, viola, violoncello, in sol minore op. 25 di Brahms. Dieci anni di distacco tra luna e l’altra composizione: il 1851 per uno Schumann all’apice della maturità in uno degli ultimi sereni momenti della sua vita, il 1861 per un giovane e promettente Brahms che avrebbe coltivato il genere cameristico tra i suoi prediletti. Per l’occasione della prima esecuzione pubblica ad Amburgo del Quartetto, al pianoforte sedeva la carissima amica di Brahms, Clara Wiech, la vedova di Schumann. Oltre all’attività concertistica ricordiamo che il Trio è fortemente impegnato nella didattica; oltre ai Conservatori di Novara e Mantova, al Mozarteum di Salisburgo e alla Scuola di Fiesole.
L’ingresso è libero sino ad esaurimento dei posti.

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