Tre afgani trovati a Cesena nascosti su un camion bulgaro

Cesena

Dal camion in viaggio dalla Bulgaria alla Romagna spuntano tre rifugiati afgani. Scappati dalla loro terra in guerra ed ora ospiti di differenti centri per richiedenti asilo del territorio. Non è chiaro se i tre intendessero l’Italia come loro ultima meta. O se semplicemente vogliano ricongiungersi a qualche parente in un’altra fetta di Europa certamente più tranquilla e meno pericolosa della loro terra natia. Sono stati scoperti da un autotrasportatore bulgaro, che questa mattina attorno alle 9 era arrivato davanti alla Demar, un ingrosso erboristico lungo via Parri, per scaricare della merce. Quando dal cassone del camion si sono resi visibili i tre, giovanissimi e intirizziti dalla temperatura interna del vano trasporti che d’inverno non è certo ideale per viaggiare, sono stati immediatamente chiamati sul posto i carabinieri, intervenuti con un paio di pattuglie per pendere in custodia i tre. Non è dato sapere dove siano saliti sul camion. Naturalmente nell’indagine in corso i militari dell’Arma stanno cercando di capire se l’autotrasportatore del camion arrivato dalla Bulgaria avesse avuto una qualche complicità nel trasportare i rifugiati. Trattandosi di persone molto giovani sono stati immediatamente trasferiti all’ospedale Bufalini per una tripla missione: riscaldarli e rifocillarli, visitarli per verificare che non avessero delle malattie in atto (coronavirus in testa) e soprattutto eseguire le radiografie necessarie a far capire con certezza ai militari dell’Arma cesenate se si trattasse di minorenni o maggiorenni. Una volta appresa l’età esatta sono stati poi smistati nei centri d’accoglienza deputati per età. L’Afghanistan è uno dei paesi da cui maggiormente le giovani generazioni fuggono. Una terra tormentata fin dai periodi storici degli attentati terroristici culminati con l’attacco alle Torri gemelle negli Usa. La guerra in Afghanistan, ufficialmente iniziata il 7 ottobre 2001, ha visto l’avvio delle ostilità con l’invasione del territorio controllato dai talebani, da parte dei gruppi afghani loro ostili dell’Alleanza del Nord, mentre gli Usa e la Nato hanno fornito, nella fase iniziale, supporto tattico, aereo e logistico. Nella seconda fase, dopo la conquista di Kabul, le truppe occidentali, statunitensi e britannici in testa, hanno incrementato la loro presenza anche a livello territoriale per sostenere il nuovo governo afghano: nella cosiddetta “Operazione Enduring Freedom”.

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