Riccione, la tragedia della stazione: "Arrivava il treno, le ho viste volare via"

Riccione

La signora Loretta, del bar della stazione di Riccione, è sconvolta: «Da dietro al bancone ho potuto osservare tutta la sequenza. Dopo essere andata via dal bar si è unita all'altra ragazza ed entrambe si sono messe in movimento verso il binario. In quel preciso istante è sopraggiunto il treno ad alta velocità che le ha investite. Le ho viste volare via: una scena che non dimenticherò mai più. Ho anche io figli adolescenti, in tanti anni di servizio non mi era mai capitata una cosa di questo genere».

Un treno a 200 all'ora

Le urla disperate, il fischio del treno lanciato a duecento all’ora che tenta di frenare, poi il tremendo botto. Pochi secondi e due sorelle di 15 e 17 anni, Alessia e Giulia Pisanu, hanno perso la vita, nella stazione di Riccione, dove la tragedia si è consumata poco prima delle 7. E’ a quell’ora, infatti, che le due ragazzine di Castenaso, provincia di Bologna, sono arrivate alla ricerca di un treno che le avrebbe dovute riportare a casa. Le sorelle sono infatti reduci da una serata estiva a Riccione, dove sono arrivate per trascorrere un sabato di divertimento. Sono legatissime tra di loro: numerose le foto sempre assieme sui social, le ultime delle quali fatte in Sardegna, in vacanza. Ma qualcosa l’altra sera è andata storta, almeno stando alle testimonianze di chi le ha viste.

Vicino alle rotaie

Un barista racconterà infatti che, poco prima della tragedia, è stato avvicinato da una delle sorelle, che lei «non stava bene» ed era stata appena derubata dei soldi e del telefono cellulare. Le ragazze sono forse stanche per la fatica della serata iniziata tante ore prima, camminano e sembra che barcollino. Difficile stabilire il motivo. Entrambe comunque si trovano al binario uno: una delle due è più vicina alla linea accanto alle rotaie della banchina ferroviaria e non ha le scarpe ai piedi; l’altra si avvicina. I testimoni raccontano di averle viste andare verso il treno che partirà a breve per Ancona, al binario due. Una delle sorelle scende e attraversa le rotaie, anche se il treno che va verso casa non è quello, che invece è diretto a sud. L’altra le va subito dietro. Proprio nel momento in cui sta arrivando il treno ad Alta velocità diretto a Milano, il Freccia rossa che non ha fermate a Riccione e la cui marcia viaggia a 200 chilometri all’ora. Le grida delle persone che assistono si levano alte nella stazione: «Fermatevi, tornate indietro», gridano in tanti. Il macchinista spiegherà di avere visto spuntare prima una ragazza, di avere attivato subito il freno, poi di avere visto l’altra giovanissima. L’impatto è tremendo, le due sorelle vengono travolte e trascinate per centinaia di metri prima che il convoglio riesca a fermarsi. Sui binari restano le scarpe, un telefono cellulare, qualche effetto personale. La circolazione dei treni va in tilt: ritardi fino a 210 minuti.

Le indagini dalla scheda sim

Subito sul posto arrivano carabinieri, polizia e la sezione scientifica: vengono effettuati i rilievi. Il questore Rosanna Lavezzaro spiega che «le indagini per risalire all’identità delle vittime partono proprio dalla scheda sim del telefono trovato». Il padre, titolare di una ditta di traslochi, viene contattato per il riconoscimento. Sul posto anche il pm di turno Giulia Bradanini, che dispone un esame tossicologico. Intanto le indagini, che non escludono alcuna ipotesi, vanno avanti per ricostruire quanto accaduto e oltre, alle testimonianze, vengono visualizzate anche le immagini delle telecamere: difficile però al momento stabilire per quale motivo una delle due ragazzine sia andata verso il binario opposto senza utilizzare il sottopasso. Una spiegazione che comunque, dovesse arrivare, non potrà lenire l’immenso dolore di questa sciagura che difficilmente sarà dimenticata.

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