Trasporto pubblico a chiamata: novità al vaglio per Cesena

Cesena

Dopo che se ne parla da tempo, potrebbe concretizzarsi in un futuro non lontano l’idea di attivare un servizio di trasporto pubblico a chiamata a disposizione di chi abita nelle frazioni più “fuori mano” del territorio cesenate. Un modo per superare due problemi: da una parte, l’anti-economicità di linee bus in zone dove i passeggeri sono pochi; dall’altra parte, l’isolamento per chi vive in periferia, che sempre più spesso si sente un cittadino di serie B, proprio a causa degli scarsi servizi d’interesse collettivo.

Negli ultimi scampoli dell’anno che si è appena concluso, gli uffici comunali che si occupano di mobilità e trasporti hanno affidato a una società specializzata di Torino, la “Citec Italia Srl”, uno studio di analisi e riorganizzazione della rete di trasporto pubblico. L’obiettivo è approfondire com’è la situazione attuale, quali sono le esigenze in relazione alla domanda e proporre possibili miglioramenti, anche introducendo servizi innovativi. Tra questi ultimi è stato messo l’accento in particolare sull’ipotesi di sperimentare un trasporto pubblico a chiamata. In pratica, in certe aree non transiterebbero più gli autobus, spesso vuoti o quasi, a orari prefissati, con frequenze oggi molto diradate nei punti punti più isolati. Chi ne ha bisogno potrebbe prenotare mezzi più piccoli. Modalità e tariffe (che comunque per gli utenti non dovrebbero essere molto dissimili dal prezzo dei biglietti bus) sono ancora da definire, ma intanto lo studio commissionato, per cui è previsto un compenso di oltre 27.0000 euro, è in fase di predisposizione.

Una soluzione del genere potrebbe rivelarsi funzionale alla luce della particolare conformazione del territorio di Cesena. All’interno dei confini comunali si trovano ben 101 località. In 17 di queste i residenti sono meno di cento, con casi estremi come Valdinoce, nei paraggi di Pieve di Rivoschio, dove sono appena due, o Monteaguzzo, sempre nella fascia collinare, dove sono otto. Spesso, in situazioni del genere, l’unica alternativa realistica a un eventuale trasporto pubblico a chiamata è l’assenza totale di questo servizio. Perciò gli esperti sono stati chiamati a prendere in considerazione un’ipotesi che sarebbe in linea con la strategia generale di ridurre l’uso di veicoli a motore privati e anche in sintonia con la necessità di non sprecare in modo inefficace soldi pubblici, e quindi di tutti.

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