Tra Cesena e Valle Savio il percorso in bici che ha vinto l'Oscar

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L’Oscar del cicloturismo in Italia nella sua settima edizione lo ha vinto (per a prima volta) l’Emilia Romagna. Cesena e la Valle del Savio sono sugli scudi nei desiderati dei cicloamatori: con un giro che segue il fiume Savio, ma che passa dalle strade tanto amate per gli allenamenti da Marco Pantani ed in mezzo al fascino di classiche come la Nove Colli fin dentro al Parco delle Foreste Casentinesi.

Questa volta sul palco dei pedali (meglio se “gravel”) non salgono donne o uomini, ma paesaggi. O meglio itinerari: tutti selezionati tra quelli rigorosamente ciclabili. L’Italia ha ancora molto da fare perché le sue strade diventino a misura di biciclette e gli Oscar per il cicloturismo, quest’anno consegnati a Matera, arrivano ad evidenziare, nella loro settima edizione, proprio questo aspetto.

Quest’anno sul gradino più alto del podio è salita l’Emilia Romagna che ha vinto con il suo “Grand Tour della Valle del Savio”. Il secondo posto è per le Marche per “Strade di Marca”, mentre al terzo posto si classifica la c’è la Regione Lombardia con la “Ciclabile Valchiavenna”.

La giuria del premio (Ludovica Casellati è l’ideatrice dell’Oscar italiano del Cicloturismo, è direttore di viagginbici.com e fondatrice di Luxury Bike Hotels) era composta da Andrea Abodi (Istituto Credito Sportivo), Monsignor Liberio Andreatta (Comitato Permanente Ministero del Turismo), Bernabò Bocca (Federalberghi,) Peppone Calabrese (Linea Verde Rai), Antonio Dalla Venezia (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta), Diana de Marsanich (Natural Style), Ernesto Fürstenberg Fassio (Banca Ifis), Maria Rita Grieco (TG2), Marina Lalli (Federturismo Confindustria), Marco Mancini (Gruppo Fs), Giorgio Palmucci (Enit), Enrico Rondoni (TG5), Guido Rubino (Cyclinside), Gianluca Santilli (Osservatorio Bikeconomy), Alessandra Schepisi (Radio 24), Sebastiano Venneri (Legambiente).

Il Gran Tour Valle del Savio che ha staccato la prima piazza è un percorso permanente di 172 chilometri, in prevalenza asfaltati, su strade non più utilizzate e su argini tutti lungo i territori attraversati dal fiume Savio e nelle colline dove si allenava Pantani. È un itinerario “ad anello”, quindi si può partire in uno qualsiasi dei sei comuni dell’Unione dei Comuni Valle del Savio: Cesena con la sua Rocca, l’Abbazia del Monte, il Teatro Bonci e la Biblioteca Malatestiana; Montiano con suo borgo medievale; Mercato Saraceno con gli edifici in stile liberty, Sarsina con l’Arena Plautina; il santuario di San Vicinio e la basilica ultramillenaria, Bagno di Romagna con le sue terme; Verghereto con l’eremo di Sant’Alberico e il monte Fumaiolo, con le sorgenti del Tevere da un lato e del Savio dall’altro.

Il percorso attraversa anche il Parco delle Foreste Casentinesi, patrimonio Unesco, con Sasso Fratino e le faggete, percorrendo in parte il confine geografico tra Emilia Romagna e Toscana.

La pendenza massima in salita è del 15,2 % per un dislivello totale di 3.332 metri. La giuria lo ha segnalato come un percorso impegnativo che però diventa facile se lo si fa a tappe, meglio ancora se in E-bike.

Per farlo tutto ad andatura cicloturistica ci vogliono circa 7 ore e 40 minuti. Con cartelli di percorrenza voluti dalla Wellness Foundation.

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