A quanto pare è tornato ad occupare in maniera stabile la casa disabitata di subborgo Federico Comandini dove era stato arrestato anche alcuni mesi fa, all’inizio dell’estate.
Ed è tornato pure a minacciare passanti e vicinato, ma anche ad aggredire le forze dell’ordine. È stato nuovamente arrestato, ma altrettanto velocemente già rilasciato, S.K.: il 21enne gambiano che, a quanto pare ormai a cadenza regolare, terrorizza con violente ed incontenibili crisi di rabbia i passanti ed i residenti della zona, che si trova nel tratto di subborgo Federico Comandini più vicino al sottopasso ferroviario per pedoni e ciclisti.
Il nuovo episodio che lo ha visto protagonista risale alla serata di domenica. Quando S.K., in stato d’ira e di agitazione forse anche dovuto all’ingestione di alcolici, ha furiosamente litigato con alcuni dei residenti della zona: rompendo anche il cancello di una abitazione che si trova molto vicino al rudere disabitato che da tempo occupa in maniera stabile.
All’arrivo della polizia malgrado i precedenti che avrebbero dovuto portarlo a più miti consigli, la situazione non è migliorata. Infatti si è scagliato prima verbalmente contro i poliziotti (insultandoli ed accusandoli di essere razzisti) poi scagliandocisi contro. E finendo per essere arrestato con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale.
S.K., dopo una notte in cella di sicurezza, difeso dall’avvocato Michele Sacchetti, è comparso nella giornata di lunedì davanti al giudice Serena Chimici. Dove il suo arresto è stato convalidato. È stato liberato con obbligo di firma prima del procedimento per direttissima previsto per la fine del mese di settembre.
La polizia lo aveva ammanettato anche nei giorni di San Giovanni 2023, a fine giugno.
In quel frangente, in stato di forte agitazione, aveva lanciato dal balcone dell’immobile abbandonato che occupa bottiglie di vetro contro i passanti.
La polizia, con l’utilizzo del Taser per poter immobilizzarlo e renderlo inoffensivo a causa della sua aggressività, lo aveva poi arrestato. Ed era stato condannato a un anno ed un mese di reclusione, tornando poi libero.