Il teatro Alighieri di Ravenna è ancora, per la decima stagione, palcoscenico della Trilogia d’autunno, felice formula ideata da Cristina Mazzavillani Muti per proporre tre titoli d’opera, collegati tra loro da elementi artistici, storici e produttivi, in un unico serrato calendario. Un’intuizione che ha portato a Ravenna i titoli della scuola napoletana, la trilogia popolare verdiana, i titoli shakespeariani.
Nell’edizione 2022, che segna il ritorno dopo la pandemia, Ravenna festival festeggia i dieci anni della Trilogia proponendo quella che è universalmente considerata come la trilogia per antonomasia, figlia di uno dei sodalizi artistici più fecondi ed elevati della storia musicale: la trilogia Mozart-Da Ponte, costituita da “Le nozze di Figaro” (31 ott – 4 nov), “Don Giovanni” (1 e 5 nov) e “Così fan tutte” (2 e 6 nov).
È il 1783 e a Vienna il poeta italiano Lorenzo Da Ponte incontra il giovane e geniale compositore Wolfgang Mozart: ne nasce una produzione che ha cambiato per sempre il volto dell’opera, il rapporto tra musica e canto e la stessa impostazione del teatro musicale.
«È come se un cuore solo battesse in tre petti diversi – spiega il regista dei tre titoli Ivan Alexandre – un “ciclo del desiderio” in cui ogni titolo può esistere anche a sé stante ma il presentarne l’intera sequenza, oltre a creare un insieme coerente, conferisce un significato particolare a ciascuna delle opere».
I tre titoli, continua Alexandre, raccontano «la storia dello stesso personaggio: un libertino che chiamiamo Cherubino nella sua giovinezza, Don Giovanni in età adulta e infine Don Alfonso in età avanzata. Così il giovane innamorato dell’Amore diventa un rubacuori che, una volta invecchiato, spingerà i giovani a replicare i suoi vizi di un tempo».
La produzione di questa trilogia nasce dalla collaborazione di due fra i teatri più antichi d’Europa, lo svedese Drottningholms Slottsteater (il castello di Drottningholm, residenza della famiglia reale svedese, è stato lo scenario del “Flauto magico” di Ingmar Bergman del 1975) e l’Opéra Royal de Versailles e ha già girato per i teatri d’Europa, ma l’Alighieri di Ravenna è l’unico teatro in cui il progetto viene riallestito, con una ripresa musicale che vede un nuovo cast, una nuova orchestra e un nuovo coro.
«E questa è la bellezza di questo progetto» ha chiosato il direttore artistico Angelo Nicastro.
A Ravenna, dunque, sul podio dell’Orchestra giovanile Luigi Cherubini saliranno Giovanni Conti, Erina Yashima e Tais Conte Renzetti, tutti allievi dell’Italian Opera Academy di Riccardo Muti e già avviati ad una prestigiosa carriera internazionale. Antonio Greco guida il coro Cherubini e il coro 1685 dell’Istituto superiore di studi musicali “G. Verdi” di Ravenna, mentre la regia è firmata dal francese Ivan Alexandre e scene e costumi sono di Antoine Fontaine.
«Con la Trilogia d’autunno – ha evidenziato il sovrintendente di Ravenna festival Antonio De Rosa – ritornano i flussi del turismo culturale a Ravenna. Uno spettatore su quattro viene dall’estero, e non si tratta di un turismo mordi-e-fuggi, ma di un turismo lento, responsabile, che approfondisce: il visitatore viene alla trilogia ma vuole scoprire tutte le straordinarie occasioni di cultura che la nostra città offre».
L’assessore alla cultura del Comune di Ravenna, Fabio Sbaraglia, ha espresso la soddisfazione dell’amministrazione: «L’autunno ravennate offre da dieci anni una proposta arricchita con un evento di eccellenza. Intorno alla Trilogia un territo io intero si è raccolto e ogni anno si dà appuntamento».
La musica di eccellenza continuerà ad essere protagonista, sul palco del teatro Alighieri, con l’edizione 2022 dell’Italian Opera Academy di Riccardo Muti che, dal 2 al 15 dicembre, offrirà al pubblico un’occasione unica per immergersi nel “Requiem” di Giuseppe Verdi, seguendo le fasi di studio e di preparazione del concerto finale, in programma per il 15 dicembre.
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