Torna la grande festa del liscio “Cara Forlì”

Torna in piazza Saffi, sabato 2 e domenica 3 settembre,“Cara Forlì. La grande festa del liscio”, alla terza edizione, dedicata quest’anno ai “Giganti del liscio”. Oltre a Secondo Casadei e Raoul Casadei, l’omaggio infatti va a Carlo Brighi, “Zaclèn”, che del liscio fu l’inventore nella seconda metà del XIX secolo. Il 2 settembre è dedicato a Zaclèn e Secondo Casadei, il 3 a Raoul Casadei e alla sua eredità: per sottolinearlo, Danilo Rossi suonerà il violino del 1947 di Secondo Casadei e Alfredo Nuti la chitarra modello Gibson 335 del 1968 di Raoul Casadei. L’edizione 2023 accoglie inoltre, il 2 settembre, Enrico Ruggeri con una versione rock di “Romagna mia”, mentre per i cinquanta anni di “Ciao mare”, il 3 settembre si esibisce la Mirko Casadei POPular Folk Orchestra, terza generazione dell’Orchestra Casadei «con i grandi brani di una tradizione lunga cento anni – preannuncia Mirko –. Come Secondo, come Raoul continuo a battermi per salvaguardare la tradizione e allo stesso tempo per innovare, in nome della vitalità di un territorio culturale di appartenenza che anche i giovani conoscono e di cui sono orgogliosi, come abbiamo visto nei giorni tristi dell’alluvione. I “Primo Maggio” di piazza Saffi del resto erano la… Woodstock del liscio, e anche oggi restano nella memoria e nel cuore di moltissimi!».

Programma corposo

Fitto il programma curato da Materiali Musicali di Giordano Sangiorgi, con l’orchestra CosaFolk di Cosascuola Music Academy guidata da Giordano Giannarelli e coordinata da Luca Medri, esibizioni di scuole di ballo da tutta la Romagna, docufilm a cura di Oderso Rubini, le esibizioni delle bande di Carpinello e della Banda Città di Forlì, l’esordio dell’Orchestra Cara Forlì diretta da Moreno Il Biondo e composta da musicisti del territorio come Andrea Costa, Edilio Nicolucci, Danilo Rossi, Vince Vallicelli, Giuseppe Zanca.

Il 2 settembre Mario Russomanno presenta il suo nuovo libro, con foto provenienti dalle famiglie Casadei e da quella di Andrea Bonavita, interviste e ricerche «in grado di raccontare – assicura il giornalista – aspetti meno noti dei due artisti, e il ruolo di iniziatore di Brighi».

«La manifestazione – rimarca Stefano Benetti, dirigente del Servizio Cultura del Comune – è un momento di evidenza di un lungo lavoro di riscoperta e valorizzazione. Carlo Brighi infatti visse a Forlì gli ultimi anni della sua vita e qui morì: la figlia donò alla città circa 1.000 spartiti originali, custoditi nei “Fondi antichi” della Biblioteca comunale, ora digitalizzati, mentre Giuseppe Zanca li sta rivedendo per renderli più facilmente fruibili. Si tratta quindi di un progetto culturale, che va alle radici stesse della musica folcloristica del territorio, e ha le carte in regola per la candidatura a “patrimonio immateriale dell’umanità Unesco”, sostenuta anche dalla Regione Emilia-Romagna».

Forlì sede naturale

«La manifestazione ha la sua sede naturale a Forlì – ricorda Riccarda Casadei – per l’affetto che la nostra famiglia porta a questa città, e perché è proprio qui, e contro il parere iniziale del vescovo di allora, che i parroci di Pieve Acquedotto, Bussecchio, Ronco, preceduti da quello di Pieve Salutare, invitarono l’orchestra nelle loro feste». Alla figlia di Secondo Casadei fa eco il sindaco Gian Luca Zattini: «Tre anni fa abbiamo voluto onorare i cinquant’anni dalla scomparsa del grande musicista, ora quell’appuntamento è diventato un vero e proprio progetto musicale, capace di coinvolgere generazioni diverse nella tutela di un patrimonio che rende unica la Romagna». Libero. Prenotazione per i posti a sedere: 0543 712362

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