Torna la Giornata della poesia: parole e libri dalla Romagna

T orna un altro 21 marzo dedicato alla Giornata internazionale della poesia. Celebrata per la prima volta nel 2000, è stata istituita dall’Unesco con lo scopo di «sostenere la diversità linguistica attraverso l’espressione poetica e aumentare l’opportunità di ascoltare le lingue a rischio di estinzione». Fare poesia racchiude in sé la pratica dell’ascolto, dell’osservare, del guardare attraverso, dentro e anche oltre. Richiede la pazienza e la laboriosità dell’artigiano e in alcuni casi anche la cura coraggiosa di un domatore.

Non a caso la riccionese Isabella Leardini, poetessa classe 1978, direttrice del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna, ha chiamato Domare il drago il metodo che porta nelle scuole di tutta Italia da oltre dieci anni: un laboratorio di poesia che accompagna bambini e ragazzi alla scoperta dei propri sentimenti che possono trovare forma nella parola poetica. Il frutto di questi laboratori è stato pubblicato nell’omonimo libro (Domare il drago, 2018, Mondadori), molto apprezzato da giovani lettori.

L’importanza della poesia oggi

«Vedo ogni giorno adolescenti che scelgono di restare a scuola nel pomeriggio per scrivere poesia – racconta Leardini –, universitari che affermano l’attenzione alla parola come presenza viva e splendente nelle loro vite: la nostra epoca fa i conti con l’oscurità, ma anche per questo ci chiede di sentire il peso delle parole, di dire l’indicibile e il non detto. Una leggerezza perduta ci ha portati, soprattutto i più giovani che cercano se stessi, a scoprire un linguaggio del profondo e a dargli credito, come possibilità di conoscenza e di respiro».

La poesia in Romagna

La Romagna è sempre stata terra feconda di poesia e lo è oggi, come testimoniano i nomi affermati nel panorama nazionale, ricordando la cesenate Mariangela Gualtieri – di lei Lorenzo Cherubini ha recitato all’ultimo Festival di Sanremo i versi di Bello mondo –. L’ultima opera edita di Gualtieri è Paesaggio con fratello rotto (Einaudi, 2021, euro 10): una poesia interrogativa portata in scena in forma teatrale dalla compagnia dal Teatro Valdoca.

C’è il forlivese Davide Rondoni, fondatore del Centro di poesia contemporanea dell’Università di Bologna: il suo ultimo libro, Cos’è la natura. Chiedetelo ai poeti (Fazi, 2021, euro 15) è una riflessione, tra saggio e narrazione, sul tema della natura, prendendo spunto dai versi di grandi poeti sia classici che contemporanei.

È nato a Cesenatico Stefano Simoncelli, tra i fondatori della rivista letteraria Sul porto negli anni Settanta; fresca di stampa è la raccolta Sotto falso nome (Pequod, 2022, euro 15): una poesia fatta di memoria e di silenzio, di oscillazione tra passato e presente tra le colline cesenati e il mare Adriatico.

Il nome della riminese Sabrina Foschini è presente nella classifica delle dieci migliori opere di poesia del 2021 redatta dal quotidiano El Mundo; le sue sono state tradotte in spagnolo dal poeta Juan Vicente Piqueras. La sua più recente raccolta si chiama Gli dei bugiardi (Pequod, 2021, euro 13) ed è dedicata al mito ellenico, dando voce a monologhi di personaggi della mitologia greca.

È riminese della Valmarecchia Paola Mulazzani e la sua ultima opera, In fieri (Minerva edizioni, 2021, euro 10), è una silloge che si compone di due raccolte: In fieri e Claustro. Covid-19. Una riflessione sullo scorrere del tempo e sul senso di spaesamento generato dal primo lockdown. La prefazione a questo libro e della poetessa e saggista Rosita Copioli (riminese nata a Riccione) da sempre impegnata nella poesia, studiosa e traduttrice di Yeats, Flaubert, Saffo, Leopardi, Goethe.

Tra le promesse della nuova poesia contemporanea c’è la giovanissima riminese Ivonne Mussoni, classe 1994. Nella sua raccolta Sirene (Perrone, 2021, euro 15 ) l’io-sirena dell’autrice attraverso il suo canto conduce il lettore in un viaggio-immersione che porta alla scoperta e alla consapevolezza di sé.

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