Torna “Filosofi sotto le stelle” a Misano Adriatico

Cos’è il desiderio? E che cosa succede quando una persona si pone domande sul desiderio o ne sperimenta la struggente presenza? Qual è l’oggetto del desiderio: amare, possedere, conoscere, provare passioni? A partire da queste domande si svolgerà, da oggi (21) al 24 giugno a Misano, la rassegna filosofica dal titolo “Desiderio. Filosofi sotto le stelle”.

Negli incontri, curati da Gustavo Cecchini, direttore della Biblioteca comunale misanese, si affronterà il desiderio nelle sue poliedriche sfumature: infatti questo termine deriva dal latino “de-sidus”, letteralmente “cessare di contemplare le stelle”, perciò si riferisce a una mancanza che genera nostalgia e ricerca, tuttavia cosa intenda precisamente questa parola è difficile da comprendere, dal momento che riguarda la radice più profonda dell’esistere e il modo in cui si presenta è diverso per ogni persona; inoltre la società spesso ne abusa e rischia di ucciderlo, proponendo bisogni e desideri falsi per alimentare le proprie strutture di consumo, di consenso e di profitto.

Queste e altre ancora sono le questioni che tratteranno quattro pensatori d’eccezione: si inizia la sera del 21, con la lezione di Silvano Petrosino, docente di Teorie della comunicazione e Antropologia religiosa e media all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dal titolo “Meraviglia e sconcerto del desiderio”, in cui Petrosino affronta una dinamica particolare della vita umana: infatti l’uomo sa che desidera, ma non sa mai che cosa propriamente desidera, e ogni qualvolta crede di avere individuato l’oggetto del proprio desiderio, ecco che l’oggetto puntualmente non mantiene le promesse e il desiderio si acuisce.

La sera seguente, 22 giugno, Umberto Galimberti, rinomato filosofo, psicoanalista e professore emerito dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, entrerà “In dialogo con Platone su: le cose dell’amore”. Non c’è parola più equivoca di “amore” e più intrecciata a tutte quelle altre parole che, per la logica, sono la sua negazione. Perciò Galimberti affronterà domande complesse e allo stesso tempo affascinanti: quando dico “ti amo” che cosa sto dicendo di preciso? E soprattutto, chi parla? Il mio desiderio, la mia idealizzazione, la mia dipendenza, il mio eccesso, la mia follia?

Il tema del desiderio verrà esaminato anche da Vito Mancuso, teologo e insegnante all’Università di Udine, nell’incontro del titolo “Vivo, dunque desidero”, per proporre una via di mezzo tra le due posizioni estreme della continua proliferazione dei desideri da un lato e della severa estinzione di ogni desiderio dall’altro, cioè l’orientamento del desiderio, che è il compito più alto e più difficile di un essere umano.

Infine nell’incontro conclusivo del 24 giugno il filosofo Salvatore Natoli tratterà del “Desiderio, essenza dell’uomo”: ognuno è potenza finita, energia ed insieme bisogno, perciò cerca completamento e questo dà conto del perché desiderare è sempre desiderio d’altro e dell’altro. Tuttavia, l’uomo ignora quanta potenza sia e da qui nasce una spontanea spinta ad assecondare il desiderio, illudendosi d’essere una potenza infinita; dunque solo divenendo padrone di se stesso si può dare al desiderio il suo proporzionato compimento.

A corollario del festival verrà esposta una mostra collettiva sul tema del desiderio a cura del Centro Arti Figurative di Riccione nella sede del Comitato di quartiere di Portoverde da domenica 18 a domenica 25.

Info: 0541 618484 www.misano.org

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