"Top50 Italy", cinque ristoranti di Rimini in vetta: ecco chi sono

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Pokerissimo. Sono ben cinque i ristoranti della provincia di Rimini nella “Top50 Italy”, la prima guida dell’ospitalità gourmet all’insegna del made in Italy che martedì ha svelato le classifiche 2022. Quelle della terza edizione. Graduatorie figlie dei giudizi di oltre 100 ispettori che hanno girato lo Stivale in lungo e in largo sedendosi alle tavole di decine e decine di ristoranti suddivisi in quattro fasce di prezzo: oltre 120 euro, fino a 120 euro, trattorie e low cost. Cui si aggiungono tutta una serie di altre categorie. Bene, Rimini è presente in tre delle quattro principali e in quella delle bracerie. Ma andiamo con ordine.

“Fino a 120 euro”

Partendo dalle fasce più alte, è per il terzo anno consecutivo nell’elenco dei 50 migliori ristoranti italiani fino a 120 euro “Abocar Due Cucine” di via Carlo Farini nel cuore di Rimini e per la creatura dello chef Mariano Guardianelli e della compagna Camilla Corbelli arriva così l’en plein. Il ristorante aperto nel 2014 dopo l’incontro fra i due in Spagna continua infatti a brillare nel panorama della cucina nazionale sia con la Stella Michelin ottenuta già nel 2019 che appunto fra i Top50 Italy, dove è di media fra i best 20: 24° nella prima edizione, ha ottenuto il 14° posto lo scorso anno e si è classificato 19° in quella 2022. Nella stessa categoria, ingresso in pompa magna per un altro astro nascente, l’appena 31enne verucchiese Giuseppe Gasperoni: dopo aver preso in gestione dallo storico proprietario Fausto Fratti l’Osteria del Povero Diavolo ereditando la pesante tradizione stellata di chef Piergiorgio Parini, Gasperoni lo scorso anno ha riconquistato subito la stella riportando il ristorante di Torriana nel gotha Michelin e quest’anno entra nei top 50 Italy dalla porta principale, con un bel 28° posto. Escono invece di classifica il Ristorante Guido dei fratelli Gianpaolo e Gianluca Raschi che la stella Michelin la fanno brillare sulla spiaggia di Miramare da ben 15 anni e che nelle prime due edizioni erano al 20° e 17° posto e il Nostrano di Pesaro dello chef riminese Stefano Ciotti che lo scorso anno era 42°. Proprio al confine Marche-Romagna ecco invece l’ingresso roboante del “Dalla Gioconda” a Gabicce Monte dello chef Davide Di Fabio, storico secondo di Massimo Bottura all’Osteria Francescana di Modena che è per il terzo anno di fila il top dei top.

Ingresso fra le Trattorie

Esordio in pompa magna anche in questo caso all’insegna della carta anagrafica verde nella Top50 delle Trattorie del Belpaese. Qui a portare Rimini subito al numero 17 è “Da Lucio” che si trova all’interno del Villa Rosa Riviera di Piazzale Kennedy e anche in questo caso al timone e in cucina ci sono dei giovani. Nella fattispecie lo chef 27enne Jacopo Ticchi che ha lanciato l’ambizioso progetto-riscoperta della frollatura del pesce e il coetaneo Enrico Gori, che, insieme a Roberto Magnani, completano il terzetto che nel 2014 ha aperto la bottega-bistrot Necessaire in via XX Settembre e nel 2019 ha fatto il bis e il tris appunto con “Lucio” (prima in via Santa Maria al Mare e poi trasferitosi nell’attuale collocazione definitiva) e con l’enoteca “Fermenta” a due passi dallo stesso Necessaire. Giovani dinamici e in costante ascesa dunque.

Top ten fra i low cost

A restare costantemente nelle primissime posizioni della fascia low cost (fino a 20 euro) è invece il Nud e Crud, locale nel cuore del Borgo San Giuliano che i titolari Giuliano Canzian, Enrica Mancini e Sergio Gnassi ribattezzano a “Km vero” più che a Km zero per la ricerca “della materia prima e della territorialità in senso lato quali cardini e perimetri non solo della cucina ma di una vera e propria filosofia”. Un format che piace evidentemente molto ai giurati della Top50 Italy, che nella prima edizione hanno premiato la piadineria con il settimo posto, lo scorso anno con il 14° e in questa terza edizione con il ritorno nella top ten assegnandole la decima piazza.

La regina della tradizione

Quando si parla di tradizione, da queste parti non si può non pensare a Casa Zanni di Villa Verucchio, uno dei templi della cucina romagnola aperto come osteria con macelleria addirittura nel 1919 dal capostipite Antonio e condotto dalla famiglia per un intero secolo, fino al 2020. Per i giurati, con lo storico grande camino all’ingresso è una delle 10 migliori bracerie d’Italia, la nona per la precisione. Sarà un caso che proprio lì ha mosso i primi passi in cucina già da bambino proprio Giuseppe Gasperoni, figlio della storica cuoca di casa Carla Zanni?

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