Tonelli: la foto del drone era necessaria

Quanti turisti si è già mangiato il coronavirus in riviera e quanti se ne mangerà da qui a settembre? Nessuno è in grado di dirlo, nessuno ha la sfera di cristallo. Eppure qualche certezza già esiste: sarà soprattutto un turismo nazionale, con meno stranieri. Si sceglieranno località dove non c’è troppo affollamento e dove gli operatori turistici saranno in grado di dimostrarsi all’altezza della sfida.
RIPARTIRE IN SICUREZZA - Da questo punto di vista, l’immagine, realizzata col drone, del blitz in spiaggia dei due vigili che multano un bagnante che, incurante dei divieti, prende il sole, è un ottimo biglietto da visita per la imminente stagione estiva. È una immagine che ha fatto il giro del mondo (lo diceva già il cardinal Tonini ’tutto quello che succede a Rimini fa il giro del mondo’) e che, al di là delle comprensibili critiche e degli sproloqui tipo ‘prove di dittatura’, dice anche qualcosa di più: Rimini e la riviera vogliono ripartire, ma in sicurezza. Le misure restrittive valgono per tutti. Almeno fino al 4 maggio, salvo proroghe, non ci si può allontanare da casa se non si hanno validi motivi ed è vietato l’accesso alla spiaggia e all’arenile. Una norma eccessiva? Forse, ma per il territorio riminese certamente necessaria: troppo alto il costo in termini di vite spezzate e quindi anche di immagine di una delle aree fra le più colpite in Italia dall’epidemia.
UN ENTROTERRA DA CONOSCERE -
Ma il coronavirus oltre alle tante difficoltà che porterà al turismo balneare, potrà forse rappresentare un’opportunità per l’entroterra romagnolo, mai pienamente valorizzato nella sua storia, nei suoi borghi, nei suoi castelli, nelle sue antiche pievi. È un turismo di nicchia? Andatelo a dire agli albergatori ed ai ristoratori toscani o umbri se è solo ‘nicchia’. Di certo ci sarà una crescente ricerca di località non ancora prese d’assalto dal turismo di massa, dove è possibile un turismo ‘esperienziale’ fatto di natura, artigianato, prodotti enogastronomici e cucina tradizionale. Quanti riminesi sanno che la vicina Verucchio, già nell’ottavo secolo avanti Cristo, era una importante tappa sulla via dell’ambra e che ha un museo villanoviano dai reperti unici al mondo? Scriveva oltre 30 anni fa lo storico e giornalista Amedeo Montemaggi: “Per natura, storia ed arte la Valmarecchia è una delle più interessanti, se non la più interessante valle d’Italia”. Ma anche la Valconca non è da meno con Montefiore, Mondaino, Montecolombo, Montescudo… Le brochure che si stanno realizzando in vista dell’estate oltre al binomio sole-mare-spiaggia (i nostri punti di forza ) hanno riservato un congruo spazio anche alle nostre valli, ricche di storia ed arte, dove magari poter prenotare anche last minute? E’ una Grande Bellezza che chiede di essere scoperta e valorizzata, specie in questo che si preannuncia come un anno di svolta nelle abitudini vacanziere di milioni di persone.

*giornalista

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