Già dalla nascita Tolmino si distinse dagli altri Baldassarri della sua famiglia, perché il padre lo registrò per errore come Baldassari con una erre sola e due giorni dopo l’effettiva nascita, avvenuta il 15 maggio del 1927; questo quanto confida la nipote Paola che lo ricorda con grande affetto e ammirazione. «Per me è stato come un padre, di lui ricordo la grande umanità e lo stupore nei confronti della vita e delle cose e vorrei che tutti lo conoscessero per queste qualità che ne hanno fatto un grande uomo oltre che un grande poeta e letterato».
Castiglione 1927-Cannuzzo 2010
Tolmino Baldassari, nato a Castiglione di Cervia e morto nel 2010 a Cannuzzo, altra frazione del Comune di Cervia dove ha trascorso la maggior parte della sua esistenza, è stato un grande poeta dialettale, scrittore e anche traduttore. Appassionato di letteratura latinoamericana, tradusse alcuni classici del Novecento dallo spagnolo all’italiano, tra cui la “Maria Maddalena” di Garcìa Lorca e altri suoi inediti; ma è stato nella sua lingua natia che ha dato il suo migliore contributo alla poesia vernacolare italiana e alla cultura della sua terra. Autodidatta, ma con una grande cultura classica, iniziò la sua produzione letteraria negli anni Settanta, debuttando con la raccolta “Al progni serbi” pubblicato nel 1975, a cui seguirono altre tredici opere poetiche che l’associazione a lui intitolata sta cercando di ripubblicare, a cominciare dalle prime, perché introvabili. Sono già state ripubblicate – oltre a “Al progni serbi” – “E’ pianofört” del 1977 e “La campäna” del 1979. Di lui vogliamo ricordare anche l’impegno sociale come sindacalista nella Cgil, la carica di segretario della Camera del Lavoro di Cervia e quella di consigliere comunale per alcuni mandati. Nel 1995 Tolmino scrisse “Qualcosa di una vita” trasformandosi nel miglior biografo di se stesso. Paola racconta che Tolmino amava molto i bambini e come loro riusciva a stupirsi di tutto. «È stato un nonno indimenticabile per i miei figli», e poi continua raccontando che da sindacalista ha fatto molto anche per le donne. A sentirla raccontare di questo suo zio tanto amato, non solo da lei e dai familiari, ma da tante persone, lavoratori, studenti, compaesani, poeti e letterati con cui aveva rapporti, sorge spontaneo un sorriso e un moto d’affetto oltre che di ammirazione. Viene voglia di volergli bene a Tolmino, anche se non lo si ha mai conosciuto e non si ha mai letto niente di suo. Intanto, si prepara una celebrazione per la ricorrenza della sua nascita, giorno in cui il prossimo anno verrà organizzata una grande celebrazione con la partecipazione di tante poetesse.
L’Associazione
L’Associazione Tolmino Baldassari, è stata fondata da parenti e amici del poeta nel 2014 e si propone di valorizzare la figura e l’opera di Baldassari con lo scopo di conservare e ampliare la conoscenza della poesia in lingua romagnola. Portata avanti dalle nipoti di Tolmino, Bruna e Paola, e dall’amico Roberto Zoffoli che ne è il presidente, l’associazione negli anni ha organizzato tante iniziative. Nel 2020, a dieci anni dalla scomparsa di Tolmino, per ricordarlo l’associazione ha organizzato un convegno a cui hanno partecipato numerosi poeti e critici italiani. Un anno prima erano riusciti a far intitolare a Baldassari il parco fluviale di Cannuzzo, nel cui percorso ciclo-pedonale ci sono le panchine con incise alcune strofe delle sue poesie. Quest’anno nella Biblioteca Comunale “Maria Gioia” di Cervia sono state fatte delle videoletture delle poesie di Tolmino dall’attore cesenate Ilario Sirri, poi caricate su Youtube e su Facebook nel canale e nella pagina della Biblioteca. A Tolmino Baldassari, che ha scelto di donare la sua immensa collezione di libri alla biblioteca di Cervia, è stata intitolata la sala museo, un vero scrigno della cultura, visitabile su prenotazione. Infine la nipote annuncia che, assieme al Comune di Cervia, stanno lavorando per registrare Cannuzzo come paese del poeta Tolmino Baldassari: l’intitolazione sarà presente nelle insegne del paese.
