Tennis, "l'esplosione di Lucia Bronzetti? Vi raccontiamo noi come è iniziata"

L’esplosione di Lucia Bronzetti è figlia di una compartecipazione temporale che vede in primo piano la straordinaria voglia di emergere della 23enne di Verucchio e il grande lavoro, da cinque anni a questa parte, del suo team composto dai fratelli Piccari, Alessandro e Francesco e da Karin Knapp, che opera ad Anzio.

Ma è un successo che affonda le sue radici meno recenti nel Club dove la romagnola ha mosso i primi passi nel tennis che conta, il Tennis Club Valmarecchia. Coach Patricio Remondegui è stato il suo primo maestro. «Lucia ha iniziato a 10 anni ed è rimasta al Circolo fino al 2017. È sempre stata molto determinata, grintosa, una grande lavoratrice, vidi in lei due, tre segnali importanti nella giusta direzione. Ci ha messo subito molta voglia, ma aveva poca tecnica, poi lentamente è diventata una vera giocatrice. È sempre stata un po’ indietro e non è mai stata considerata dal settore tecnico, ma ha sempre avuto una gran voglia di arrivare».

Poi il momento del distacco. «È andata via dal Tc Valmarecchia che era già intorno al n.500 del ranking mondiale, ha fatto una scelta normale, comprensibile».

Poi Pat fa cenno a qualche bel ricordo. «Era facile lavorare con lei, non mancava mai agli allenamenti. Un giorno a Pesaro giocò un Open di pre-qualificazione per gli internazionali di Roma, ha perso 7-5 al terzo contro Francesca Bernardi, anche lei mia allieva, fallendo un match-point, ha finito la partita all’una di notte. La mattina dopo alle 8 era al Circolo come se niente fosse, ha fatto un allenamento pazzesco, mi ha detto che l’anno dopo voleva giocare gli Internazionali e ci è riuscita. Ho sempre saputo che sarebbe arrivata a questo livello, pensavo che ci arrivasse un po’ prima, ma l’anno scorso ha recuperato in fretta il tempo perduto».

Dove può arrivare? «Tra le prima 100 di sicuro, a Melbourne ha trovato la Barty, che ha la capacità di farti giocare male, contro un’altra delle prima dieci perde, ma lotta, se avesse affrontato una giocatrice intorno al n.60-70 sarebbe andata al terzo turno. I fratelli Piccari con lei hanno fatto un ottimo lavoro, sono stati bravi».

Dove deve migliorare? «Per giocare con le più forti deve crescere nei primi due-tre colpi, perché le altre lì fanno le differenza. Una delle caratteristiche di Lucia, è che le partite che può vincere difficilmente le perde. Mi fa molto piacere per lei, è una ragazza seria ed educata e mi fa piacere per la sua famiglia, splendida, che ha fatto dei sacrifici per portarla in alto, è una bella favola per un paese piccolo come Verucchio».

Pier Sante Guerra, attuale n.1 del Tc Valmarecchia, è stato il primo presidente della giocatrice di Verucchio. «Arrivò nel 2009, accompagnata da mamma Denise, su suggerimento della zia Vannina che aveva già i suoi figli da noi. Aveva già dieci anni, un po’ tardi per iniziare a giocare a tennis, ma già al primo impatto si vedeva che giocava bene, capii che poteva fare strada, sembrava avesse sempre giocato. Nel 2010 prese la prima tessera agonistica, entrò a far parte della squadra di D3 che in due anni salì in D1. Intanto ha cominciato a fare tornei Tennis Europe e i primi tornei Itf Junior Tour. Quando era con noi vinse il suo primo torneo Itf in Svizzera, quando è andata dai fratelli Piccari era già intorno al n.520 del ranking mondiale, in molti tornei era accompagnata dal nostro maestro Tomas Montironi».

I ricordi di “Gero” sono di una ragazza «seria, preparata, un po’ silenziosa, si allenava e basta, poche chiacchiere, supportata da una famiglia splendida, che ha fatto sacrifici, a suo tempo il papà comprò un camper per portarla in giro nei tornei internazionali. Ogni tanto ci viene a trovare, l’anno scorso con il suo team si è allenata due giorni da noi».

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