Installare sui pescherecci una telecamera, associata all’intelligenza artificiale, per mappare i cetacei. Ecco in pillole il progetto “Seavis: per salvare il mare basta uno sguardo!”, ideato dagli studenti dell’Istituto superiore Einaudi-Molari, per la precisione la sede Einaudi di Viserba. Nel dettaglio i magnifici sette militano nel corso di Design della comunicazione visiva e pubblicitaria e rispondono ai nomi di Elia Ardini, Alex Ciotti, Giulia Erken, Lorenzo Morici, Marco Severini, Maya Venturi e Elisa Zheng. Il lavoro di sviluppo e implementazione della videocamera è iniziato con la ricognizione delle esigenze del mercato, nel dicembre 2022, per poi entrare nel vivo l’aprile scorso. Determinante il confronto con associazioni green e imprenditori della pesca tra Cesenatico e Bellaria, come Alekos Riccardi. Due invece gli obiettivi: proteggere l’ecosistema marino con il minimo investimento, a fronte di risorse già presenti. E secondo, divenire innovatori responsabili esercitando un impatto positivo sulla comunità.
A difesa dell’oro blu
Avvistare e immortalare le creature marine finora era affidato alla buona volontà di pescatori e diportisti, pronti a inviare foto e video a fondazioni e attivisti. Uno sforzo tanto certosino, quanto parziale, che finiva sotto la lente dei ricercatori. Ora il cambio di rotta: la nuova strumentazione fornirà più dati limitando il numero di persone intente alla loro elaborazione. I pescherecci che aderiranno all’iniziativa, installando a poppa la telecamera protetta da un guscio impermeabile, forniranno infatti informazioni in tempo reale semplicemente solcando le onde. La telecamera scandaglierà gli esemplari attraverso la rilevazione delle pinne, per poi identificarli grazie a una banca dati sempre aggiornata, rilevando eventuali livelli di crescita ma soprattutto geocalizzando la loro posizione.
Nuove rotte
Il prototipo realizzato gode del patrocinio della Fondazione cetacea di Riccione come rimarca il presidente, Sauro Pari, in una lettera di referenze dove elogia «la grande competenza e creatività dei ragazzi», assicurando che la Fondazione continuerà a fornire supporto ben oltre la fase di progettazione, ritenendo Seavis preziosa «per la ricerca anagrafica dei cetacei» che popolano il nostro mare. A fornire referenze scende in campo anche l’azienda santarcangiolese Vici&C. che realizza macchine ottiche. Sarà la prima a sostenere e sponsorizzare il progetto. Ma è solo l’inizio di una grande avventura, visto che questo prototipo è salpato verso i Campionati di imprenditorialità, prima alle competizioni interregionali, online dal 23 al 25 maggio che i ragazzi hanno superato brillantemente, approdando al secondo step in calendario dal 5 al 6 giugno a Milano, sotto l’egida dell’Università Bocconi.
L’intelligenza artificiale
L’evento, “Impresa 5.0.”, organizzato da Abb e Italia Junior Achievement Italia, assegnerà un riconoscimento a quei progetti che si sono distinti per imprenditorialità, digitalizzazione e sostenibilità. I primi classificati voleranno a Istanbul per la fase europea della competizione ma il vero premio, ribadiscono dall’Einaudi, è farsi conoscere da una giuria di professionisti. Il prezzo di occhi elettronici super green? Circa 300 euro, forse meno: tutto dipenderà dalla potenza dell’intelligenza artificiale impiegata. Intanto la Fondazione cetacea è interessata a accaparrarsi la prima quindicina di esemplari, mentre l’obiettivo degli allievi è coprire tutta la costa italiana. L’impresa benefit della Blue Economy che ha issato l’ancora per difendere la vita sott’acqua, rispettando l’obiettivo 14 dell’Agenda 2030, ha veleggiato sotto la guida dei docenti Luigi Aloia, Alessandra Casadei, Daniela Gravina, Lorena Benzi nonché Angelo Poliseno che è biologo marino. Dal team il commento del professor Aloia: «Sono progetti che aiutano i ragazzi a crescere, interagendo con il mondo reale e dispiegando abilità di teamwork. Dinamiche tutt’altro che scontate oggigiorno».
