Tecnopolo, Biagini: "A Rimini c'era un sistema inquinato"

Rimini

Un "sistema inquinato" permeava un parte del sistema dei lavori e delle commesse pubbliche a Rimini. Con "intromissioni" anche nel sistema delle commesse private. Il tutto legato ad alcuni dipendenti comunali, a tecnici e professionisti, e alla figura del "facilitatore" Mirko Ragazzi e ai suoi rapporti con persone vicine al sindaco (che non è coinvolto nell'inchiesta). Dopo l'esposto presentato nel 2015 e la conseguente "indagine complicata e capillare" della Guarda di finanza di Rimini, con tanto di intercettazioni telefoniche e ambientali, e pedinamenti, l'ex assessore ai Lavori pubblici, Roberto Biagini, ha aggiornato questa mattina la stampa sui risultati del procedimento penale ribattezzato "Tecnopolo-Acquarena", per il quale ha fatto una richiesta di accesso agli atti in quanto parte offesa. E in attesa dell'udienza preliminare del 24 settembre da parte del gip Benedetta Vitolo, con 16 persone imputate. Tra cui tre dipendenti comunali.

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