La tecnologia fra rischi e bon ton, incontri formativi a Ravenna

Ravenna

RAVENNA. Una piazza digitale, una cittadinanza che si relaziona a livello virtuale. In un mondo in cui la tecnologia diventa, ogni giorno, un elemento sempre più importante della nostra esistenza, non è strano pensare che anche i più semplici passaggi d’informazione si trasformino in caratteri e codici trasportati alla velocità della luce da una connessione eterea. Anche a Ravenna, ormai, quello della digitalizzazione è un fenomeno che è estremamente difficile evitare, soprattutto se si parla di scuola, istruzione e formazione. Dopo l’adattamento al registro elettronico che ha sostituito quelli cartacei, ora delle iniziative dedicate alla corretta fruizione del mondo cibernetico si è perso il conto.

Tre delle ultime iniziative fanno parte di un progetto già da tempo in corso chiamato Cittadinanza digitale: adolescenti, famiglie, scuole: la prima mirerà alla sensibilizzazione degli studenti delle scuole medie del comune e coinvolgerà più di mille ragazzi di 45 classi sparse per gli istituti del territorio comunale, che affronteranno laboratori condotti dai docenti di New Media e Internet Studies Giovanni Boccia Artieri ed Elisabetta Zurovac. In seguito, avrà luogo anche una serie di incontri informativi con le famiglie degli alunni.
La seconda, invece, tratterà dell’etica e delle regole di comportamento e legalità da seguire online, spaziando da temi come identità personale e diritto d’autore fino ad arrivare a problematiche come cyberbullismo e revenge porn. A quest’ultimo progetto, che sarà destinato a studenti di età diverse, collaboreranno ricercatori del dipartimento di Scienze Giuridiche del Campus ravennate dell’Università di Bologna, pedagogisti, professori e ragazzi delle scuole secondarie di primo grado, in questo caso gli istituti Damiano di Ravenna e Romolo Gessi di San Pietro In Vincoli.

La terza iniziativa, poi, interesserà la comunicazione tra genitori, per cui continueranno ad essere utilizzati e aggiornati i diversi gruppi Whatsapp composti da mamme e papà di ogni classe, dall’asilo nido fino alla terza media, già attivi da diverso tempo e nati in maniera completamente spontanea. A tal proposito, a tutti i partecipanti delle chat verrà esteso un vademecum che definirà le norme di buon uso e comportamento del servizio di messaggistica.
Infine, nel mezzo di questo vortice tecnologico, ogni tanto un po’ di distanza dalla luce artificiale degli schermi non può fare che bene: in questo senso, il 28 e il 29 marzo saranno due giorni di Digital Detox, ovvero disintossicazione digitale, in cui i bambini delle elementari e i ragazzini delle medie si troveranno all’Almagià per due pomeriggi di workshop che non prevederanno l’uso di alcun tipo di strumento informatico.

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