Un tavolo di crisi per affrontare l’emergenza cimice asiatica
FAENZA. Un tavolo di coordinamento presieduto dalla prefettura e allargato alla società civile (amministrazioni pubbliche, scuole, enti sanitari e di ricerca, forze dell’ordine) per affrontare l’emergenza cimice asiatica, grave problematica che coinvolge direttamente l’agricoltura, ma che, al tempo stesso, presenta anche pesanti ricadute a livello provinciale sia dal punto di vista economico che sociale. Questa la proposta avanzata da Coldiretti che, con il presidente Nicola Dalmonte e il direttore Assuero Zampini, ha incontrato il prefetto Enrico Caterino.
«La cimice – spiega Dalmonte – nell’ultimo anno ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, 270 in Emilia-Romagna, più di 35 milioni nel solo Ravennate. Dopo la mobilitazione che ci ha visto protagonisti alla Fieragricola di Verona insieme a 10mila agricoltori, abbiamo voluto incontrare direttamente per illustrargli il nostro articolato progetto di contrasto al patogeno giunto dall’Asia che sta minacciando seriamente la frutticoltura locale, pilastro del tessuto economico ravennate».
Contrastare l’invasione
Il piano elaborato da Coldiretti parte dalla costituzione di un tavolo di crisi provinciale gestito proprio dal prefetto cui spetta il coordinamento di tutte le attività da mettere in campo per fronteggiare la cimice.«Solo con il coinvolgimento di tutti gli attori della nostra comunità, sensibilizzando l’opinione pubblica e i vari enti come Ausl e ArpaEr ad agire all’unisono – afferma Zampini – sarà possibile creare quel fronte comune che ci permetterà di contrastare l’invasione dell’insetto».
Anche piccole azioni quotidiane, piccoli accorgimenti che chiunque può mettere in opera all’interno del proprio giardino o proprietà privata, possono contribuire a frenarne la diffusione aiutandoci ad evitare che si mangi letteralmente presente e futuro dell’agricoltura.