Tassa di soggiorno; non è più reato il mancato o tardivo pagamento
La notizia è di quelle passate in sordina tra le maglie dei tanti provvedimenti emessi da Palazzo Chigi per aiutare l’economia in piena pandemia. Sicuramente, però, farà tirare un sospiro di sollievo agli albergatori. Dopo un esame durato oltre un anno e mezzo, il legislatore ha infatti stabilito che il mancato, il ritardato o parziale versamento dell'Imposta di soggiorno non potrà essere più perseguito a livello penale con la contestazione del reato di peculato; dovrà invece essere considerato un semplice illecito amministrativo come stabilito con il decreto Rilancio firmato dal Governo il 19 maggio del 2020. Ma non è tutto. Di questa interpretazione possono usufruire anche tutti gli albergatori individuati e denunciati dalla Guardia di finanza in data antecedente a questo provvedimento firmato dall'Esecutivo Draghi. Da capire, invece, se chi è stato condannato a titolo definitivo potrà chiedere al giudice delle esecuzioni una sentenza in cui si cancella perché «il fatto non è previsto come reato dalla legge»; chi ha avuto la condanna di primo grado potrà attendere che il suo cammino giudiziario arrivi alla stessa conclusione oppure potrà ricorrere anche appello. Gli uffici della Procura della Repubblica, invece, dovranno archiviare i procedimenti ancora pendenti.