Tangenti e questione morale

Editoriali

Achi si illudeva che la stagione di Mani Pulite fosse morta e sepolta, ecco servita su un piatto d’argento la nuova versione in chiave europea. Gli arresti degli amici a pagamento del Qatar e del Marocco hanno l’effetto di un terremoto per Articolo 1, Pd e Socialisti ai quali appartengono i personaggi chiave dell’inchiesta. A partire da Antonio Panzeri, ex eurodeputato del Partito democratico, ex Cgil, fondatore dell’Ong Fight Impunity e da Eva Kaili, vicepresidente del Parlamento europeo, già destituita. Il ritrovamento di pacchi di banconote (dai 600mila euro in su) in sacchi e trolley riporta alla memoria la prima stagione di Tangentopoli quando a Duilio Poggiolini, ex direttore generale del servizio farmaceutico della sanità ai tempi del ministro Francesco De Lorenzo, fu sequestrato un tesoro in contanti in un baule.

Ora lo scandalo si intreccia con i Mondiali di calcio e con la smania del Qatar di togliersi di dosso l’immagine negativa: violazioni dei diritti umani, democrazia inesistente? Basta ungere le ruote per trovare appoggi dove serve, a cominciare da Bruxelles. Qui i discendenti di Mario Chiesa, ribattezzato “Il mariuolo” da Bettino Craxi, hanno messo radici. Bene ha fatto Enrico Letta a sospendere da tutte le cariche l’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino, ritenuto dai magistrati il terzo uomo. Da rilevare, infine, la tiepida indignazione nella sinistra per un caso in cui scorrono fiumi di denaro, viaggi di piacere, regali preziosi per condizionare i voti. La questione morale posta da Enrico Berlinguer va rispolverata al più presto.

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