Tamponi obbligatori a 20 non vaccinati per lavorare: "Suba Seeds" insiste

Cesena

I responsabili della ditta longianese del settore sementiero "Suba Seeds" hanno incontrato oggi i sindacati per confrontarsi sul provvedimento interno assunto dall’azienda, che è intenzionata a non consentire l'accesso al lavoro a dipendenti sprovvisti di green pass, a meno che non mostrino l'esito negativo di un tampone fatto nelle 72 ore precedenti. Questa decisione unilaterale continua a essere contestata, come è accaduto fin dal primo istante, da Cgil, Cisl e Uil, che chiedono invece che la questione venga disciplinata da una normativa nazionale. Il faccia a faccia non è servito per superare le distanze, ma non si è arrivati alla rottura: un altro incontro è stato messo in calendario per la prossima settimana. Dall’azienda spiegano che la misura ha due scopi. Il primo è quello di "proteggere la salute di tutti i 180 lavoratori, nessuno escluso: sia chi è vaccinato e già dispone del green pass, sia coloro che non lo sono ancora o che non vogliono essere vaccinati, che possono comunque accedere al lavoro previo tampone rapido negativo al Covid-19, da effettuarsi ogni 72 ore". In tal modo - sostengono i dirgenti di "Suba Seeds" - nessuno sarebbe discriminato e "tutti possono lavorare nel rispetto del diritto della salute di ciascun lavoratore e delle rispettive famiglie". Il secondo motivo indicato per cui sarebbe necessario il tampone obbligatorio ogni tre giorni per chi non è vaccinato è quello di "scongiurare qualsiasi rischio di discontinuità produttiva, alla vigilia dell’ingresso nella stagione cruciale per la nostra azienda, che coincide con il periodo settembre-gennaio". Infine, dall'azienda fanno sapere che "160 lavoratori hanno già fornito volontariamente la documentazione che attesta il possesso del green pass e che la maggioranza degli altri 20 sta valutando se vaccinarsi o ricorrere al tampone".

Dal canto loro, le organizzazioni sindacali riferiscono che, anche se le posizioni restano distanti, è stata manifestata "un'apertura al dialogo, inteso a proseguire il confronto tra le parti", fissando un incontro per il 6 settembre. Ma già domani la direzione aziendale comunicherà il proprio responso in merito alle prime richieste avanzate da Flai-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil.

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