Tampone rapidi in farmacia, a Ravenna c'è già la fila

Ravenna

RAVENNA - Quindici minuti appena, è quanto occorre al reagente per fare effetto e permettere al test di emanare la sua sentenza: negativo o positivo. Da ieri nelle farmacie ravennati che hanno aderito al progetto sono arrivati i primi tamponi rapidi per il Coronavirus voluti dalla giunta regionale, e subito è scattata la corsa ad accaparrarsene uno. Già da una settimana, quando la notizia è stata resa pubblica, il telefono della Farmacia Bassette di via Achille Grandi non ha smesso di suonare un solo istante. Le domande erano sempre le stesse: «Quando vi arrivano i test? si possono già prenotare?». E in breve tempo è subito stata creata una lista d’attesa. Alle Bassette ieri mattina le prenotazioni erano già arrivate fino al 28 dicembre (probabile che siano salite nelle ultime ore) mentre nella Farmacia Dradi di via Anastagi niente posti fino al 31. Al momento sono ancora relativamente poche le farmacie che hanno aderito perché, a differenza di quanto accade con i sierologici, per i tamponi servono spazi più ampi meglio ancora se esterni, dato che il cliente deve togliersi la mascherina per sottoporvisi. Ma con l’enfasi per riuscire ad accaparrarsi almeno uno di quei tamponi sono arrivati anche i primi no da parte delle farmacie, perché i test gratuiti non sono per tutti.

Come accaduto per i sierologici, anche in questo caso la Regione ha stilato un elenco delle persone ammesse o non ammesse al tampone disponibile in farmacia. La delibera della giunta è chiara: possono accedere solo scolari e studenti (anche universitari o di percorsi formativi professionali), i relativi genitori o tutori, oltre a fratelli o sorelle, altri familiari conviventi di scolari e studenti, nonni anche se non conviventi, personale scolastico delle scuole di ogni ordine e grado e dei servizi educativi da zero a tre anni, personale degli enti di formazione professionale IeFP, infine i farmacisti che partecipano al progetto. «La prenotazione – ricorda inoltre Enrico Serri, della Farmacia Bassette – è obbligatoria». Ed è proprio Serri che ieri ci ha portato dentro il mondo dei tamponi rapidi, rispondendo ai dubbi e mostrando in modo pratico come verrà effettuato il test a partire da questo pomeriggio.

Tutto, come detto, comincia con la prenotazione. Una volta fissata data e ora, si arriva fuori dalla Farmacia con la propria auto, sostando nei posteggi indicati e, senza scendere dal mezzo, si compilano tutti i dati richiesti. La campagna di tamponi gratuiti ha infatti anche valenza di screening per la Regione, che vuole cercare di estendere il più possibile il numero della popolazione che ha fatto almeno un test da quando è iniziata la pandemia. Terminate le scartoffie burocratiche si passa al test, una specie di lungo “cotton fioc” che il cliente in autonomia deve strofinarsi prima in una narice e poi nell’altra. A quel punto il farmacista, protetto da tuta e visiera, preleva il tampone e lo inserisce nel reagente, dando il via al quarto d’ora d’attesa. Quindici minuti praticamente interminabili, per avere il responso sul temibile virus. Leggere il test è alquanto banale: la prima tacca dice se il tampone è stato eseguito senza errori (se corretto compare immediatamente una linea rossa), la seconda tacca informa invece sulla presenza o meno nel nostro corpo del virus (siamo positivi se compare la seconda linea rossa, negativi se rimane lo spazio bianco).

Nell’attesa dell’esito del tampone fatto le chiamate continuano ad arrivare e alla porta bussano anche ravennati desiderosi di poter fare il tampone. Tra loro, ieri, anche una nonna di quasi ottant’anni, vedova, decisa a voler rivedere i nipotini almeno per Natale. «I miei nipoti – racconta – vanno tutti e due a scuola e non mi vengono a trovare perché hanno paura di potermi infettare nel caso siano positivi. Per la prima volta nella mia vita mi toccherebbe trascorrere il pranzo di Natale sola e mi dispiacerebbe molto». Per questo ieri è salita in macchina e ha guidato fino alla Farmacia Bassette, con l’obiettivo di chiedere informazioni e poter organizzare il tampone sia per lei che per i nipoti, che abitano proprio nella casa accanto alla sua. «Voglio che si sentano sicuri di venirmi a trovare», dice al farmacista, sperando che il tampone rapido le dia modo di passare un altro Natale in famiglia.

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