Sulla pagina Ertonair, i video degli studenti d teatro

CESENA. Sono vie di fuga che convergono al teatro, le nuove proposte di Emilia Romagna Teatro Fondazione; undici video trasmessi ogni giorno alle 14.30 fino a venerdì 22 maggio, sulla pagina Ertonair. A realizzare Vie di fuga. 11 evasioni possibili sono stati 13 studenti del corso annuale “Perfezionamento: dramaturg internazionale” della Scuola di teatro “Iolanda Gazzerro” di Modena.
Il corso di dramaturg è stato integrato con un percorso formativo di narrazione video teorica e applicata condotto dal videomaker Riccardo Frati.
Inizialmente gli allievi avrebbero dovuto raccontare il festival internazionale Vie, poi l’emergenza sanitaria ha costretto a ripensare il percorso a distanza.
Nuova realtà sospesa
«Siamo partiti dalla nuova realtà sospesa – fa sapere il docente Frati – per spronare ogni allievo a esprimere un proprio punto di vista per raccontare la condizione personale e capire come uscirne». Sono nati così 11 videoracconti, di cui una miniserie di 7 puntate, di una durata compresa tra i 30 secondi e i 13 minuti. «Per la prima volta – continua Frati – figure orientate in una direzione teatrale si sono trovate a utilizzare lo strumento del linguaggio audiovisivo, inquadrature, montaggio, per raccontare i loro pensieri. È avvenuta una prolifica fusione tra linguaggio audiovisivo e bagaglio teatrale di ogni allievo, come se le riprese fossero servite da contenitore di idee di natura teatrale».
Le vie di fuga in onda
Le proiezioni si sono aperte mercoledì con “Crepuscolo, teatro” di Enrico Bollini e Lillo Venezia, omaggio alle attrici e agli attori che in questi mesi non possono vivere della propria arte. Dopo “Dirt tracks. Strade bianche” di Emilia Cantieri visto ieri, oggi è la volta dell’opera di Simone Corso “A domani…” che si rifà ai pirandelliani “Giganti della montagna”. «Non sai che non bisogna avere paura delle parole? Se ti aiutano a entrare in un’altra verità, lontana dalla tua, rimanici…».
Sette episodi
I video proseguono domani, sabato 9, con Luca D’Arrigo e il suo “L’occhio del ciclone”, quindi con Marco Intraia (“Sovente il sole”), Daniele Pellegrini (“Aion”), Sonia Soro (“Der Kuss ovvero il bacio”), Veronica Tinnirello (“Home sweet home”), Davide Tortorelli (“Una solitudine da ossibuchivori”), Verdiana Vono (“Nessun dorma”) e in chiusura Mariasole Brusa e Jovana Malinaric (sette episodi dal numero 0 al 6, in onda dal 16 al 22 maggio).
Forme teatrali
I video attingono pure da forme teatrali; vi si notano estratti da “Crave” di Sarah Kane, citazioni del “risotto alla milanese” di Carlo Emilio Gadda, ispirazioni a monologhi brechtiani; gli stili hanno un taglio ora documentaristico, ora più ironico o drammatico. Assecondano una classe eterogena di allievi di differente formazione, chi d’attore, chi di danzatore, chi dal teatro di figura, chi dalla musica.
Chi è il dramaturg
«Il dramaturg è una figura professionale che nello spettacolo dal vivo unisce tradizione e innovazione – spiega Claudio Longhi, direttore di Ert –. È un mestiere nato in Germania nel Settecento come anello di congiunzione tra regista e autore del testo teatrale». L’attività del dramaturg affianca processi di messa in scena, progetta percorsi di approfondimento per il pubblico, elabora una riflessione alla curatela di materiali di presentazione, sperimenta ipotesi di scrittura creativa.
«È una figura altra rispetto all’autore, il che non vieta, in alcuni casi, la confluenza in un’unica persona di questo insieme di pratiche differenti».
Teatro video tecnologia
«In attesa di poter dare vita e assistere a spettacoli dal vivo – conclude Longhi – credo sia fondamentale continuare ad alimentare il pensiero teatrale, mettersi alla ricerca di un “teatro in forma di idee”. Queste Vie di fuga riaffermano la centralità del racconto come mezzo incisivo per avvicinarsi, per difetto, all’evento scenico di cui non possiamo adesso fare esperienza diretta».

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