Stoccaggio CO2, il sindaco di Ravenna fiducioso: "Il progetto procede"

Ravenna

Nonostante la Legge di Bilancio tolga i fondi per l'impianto per la CO2, l'iter autorizzativo per l'impianto pilota "sta procedendo molto positivamente" e quindi il via libera giungerà presto. Ad affermarlo è il sindaco, Michele De Pascale, all'indomani dell'approvazione dell'emendamento di Leu, Articolo 1 e M5S. Proprio ieri il suo compagno di partito, il senatore Stefano Collina, denunciava in una nota la presa di posizione degli alleati di governo e componenti della coalizione che regge la Giunta dello stesso De Pascale. L'approvazione del testo delle forze di sinistra ha visto anche il voto di astensione del Pd nazionale. E conseguentemente la sottolineatura sullo "strabismo" della formazione democratica da parte di Jacopo Morrone della Lega, favorevole a gas e captazione dell'anidride carbonica a Ravenna e molto freddo a Roma.

In realtà De Pascale non si scompone e ritiene che il tempo sia galantuomo: "Tre anni fa, quando il governo gialloverde bloccò le estrazioni per scrivere il Pitesai, scrivemmo un testo, condiviso fra istituzioni locali e associazioni di categoria e sindacati. All'epoca non riceveva solidarietà nemmeno oltre il Sillaro. Oggi è la linea che si sta facendo strada a livello nazionale".

In sostanza, secondo il primo cittadino ravennate, "pur condividendo totalmente la posizione di Collina, che esplicita la non condivisione della posizione degli alleati e del Pd nazionale, con una nota coerente e che gli fa onore", secondo De Pascale "la destinazione di quel fondo nella manovra poco o nulla avrebbe cambiato negli equilibri del progetto della Ccus di Eni".

In realtà, quindi, il dato politico da registrare è un altro: "In tempi non sospetti chiedevamo la spinta sulle rinnovabili, spingendo il progetto Agnes. Sottolineavamo la necessità del gas per la transizione energetica e chiarivamo il sostegno all'impianto sulla CO2. Sembravamo dei marziani. Adesso – prosegue il ragionamento il sindaco – abbiamo il ministro della Transizione ecologica che annuncia il ritorno il gas dopo che le Regioni, con una osservazione al Pitesai, chiedono al governo di procedere sul gas e di bloccare il petrolio. Parliamo degli stessi enti che furono promotori del referendum contro le trivelle. Sull'eolico, c'era chi poneva problemi paesaggistici. Ora stanno tornando a più miti consigli".

E anche sulla CO2, secondo De Pascale, la direzione appare segnata: "Il presidente della commissione che ha approvato il documento, del M5S, afferma che non devono essere dati soldi pubblici, ma non si frappone al progetto. Una posizione che si compendia, pure in contrasto, con quella del Pri che chiede a Eni di finanziare lei l'investimento. Perché intendiamoci, il fondo era da 150 milioni, possibile che alcune decine arrivassero a Ravenna, ma il progetto costa ben più di un 1 miliardo. Una mancia dallo Stato avrebbe cambiato poco o nulla". Ora quindi il sindaco di Ravenna spera si compia un passo avanti: "Penso sia più che legittima la posizione di chi ricorda come le imprese che producono CO2 con le industrie hard to abate risparmieranno, con la captazione, sui certificati verdi. Quindi paghino loro l'impianto. Credo che se si compone un quadro legislativo chiaro, questo può effettuarsi".

Nel frattempo però l'impianto pilota, per cui la scorsa settimana Eni ha affidato la progettazione al gruppo Maire Tecnimont, procede il suo iter autorizzativo: "Gli incontri sulla documentazione prodotta stanno andando molto bene. Noi partecipiamo come Comune e Provincia e gli scienziati, geologi in testa, specificano come la tecnologia sia assolutamente sicura e con un'incidenza di rischio ben inferiore a quella che storicamente si gestisce nel Ravennate col gas. Confido che su questo fronte si procederà".

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