Stignani, la nuova stagione sfida il futuro con coraggio e follia

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Don Chisciotte è l’ immagine simbolo della nuova stagione di prosa del teatro comunale Ebe Stignani di Imola che riparte al cento per cento e invita, come l’hidalgo smarrito di Cervantes, «a sfidare il futuro con coraggio e un pizzico di lucida follia». Otto spettacoli a partire da gennaio, più un titolo fuori cartellone a Capodanno, compongono un cartellone che unisce classico e contemporaneo secondo la consolidata tradizione del Comunale imolese e strizza spesso l’occhio al grande schermo, allestito con entusiasmo appena giunta, a ottobre scorso, la notizia della riapertura delle sale possibile nella loro totalità di posti.

Ripartenza

Alcuni spettacoli avrebbero dovuto far parte della stagione cancellata dalla pandemia e che non si era potuto recuperare, una buona quota, invece, sono stati inseriti ex novo. «Paolo Poli mi diceva, “il nostro mestiere è simile: tu devi preoccuparti di far entrare le persone a teatro, io devo preoccuparmi di non farle uscire”. Devo dire che nessuno avrebbe mai potuto pensare che sarebbe arrivato un momento in cui fare rientrare a teatro le persone sarebbe stato così difficile – ha esordito il direttore Luca Rebeggiani –. Ma ora eccoci qua, al momento di ripartire, alcuni teatri per prudenza estrema hanno giocato la carta dei monologhi, noi ci siamo mossi diversamente. La stagione di prosa del nostro teatro ha una storia, che non si era mai interrotta dal 1974, e abbiamo cercato le punte di diamante proposte dalle compagnie attive in questo momento».

I titoli

La partenza, diversamente da quanto è sempre accaduto, non sarà nell’autunno di quest’anno, ma in pieno inverno a gennaio prossimo, a Feste natalizie ancora in corso. E sempre per le Feste, ma fuori cartellone, la notte di San Silvestro, è previsto lo spettacolo “Se devi dire una bugia dilla grossa”, rappresentato per la prima volta nel 1986 ma sempre di richiamo in ogni teatro che lo ripropone.

L’apertura vera e propria, di peso e di impronta più che classica nel nome di Shakespeare, interprete senza tempo dei conflitti e dei sentimenti degli uomini, sarà però dal 4 al 9 gennaio con il “Re Lear” del duo amatissimo dal pubblico imolese composto da Glauco Mauri e Roberto Sturno, diretti da Andrea Baracco. Con questa stagione tornano poi sul palcoscenico di casa Enzo Vetrano e Stefano Randisi con “Riccardo 3”, in questo caso solo ispirato alla tragedia del Bardo con protagonista il “cattivo dei cattivi”, dal 19 al 23 gennaio. A febbraio, dal 9 al 13, lo spettacolo in scena sarà la trasposizione teatrale del film “Mine vaganti” a opera dello stesso regista Ferzan Ozpetek, con Francesco Pannofino, Iaia Forte e Simona Marchini. Sempre dal cinema di Ozpetek, arriva sul palco di Imola l’attrice Serra Ylmaz che vestirà i panni del fido scudiero Sancho Panza al fianco di Don Chisciotte Alessio Boni, insieme saranno a Imola dall’1 al 6 marzo. A firmare “Il grande silenzio”, commedia del giallista Maurizio De Giovanni, è poi Alessandro Gassmann, mentre in scena ci saranno Massimiliano Gallo (interprete dello stesso personaggio anche nella versione cinematografica del medesimo titolo), Stefania Rocca e Antonella Morea, dal 16 al 20 marzo. Due primedonne saranno invece le interpreti di “Manola”, un classico dell’autrice Margaret Mazzantini, e sono Nancy Brilli e Chiara Noschese, dal 6 al 10 aprile. Rivive a teatro un altro testo reso celebre dal cinema, anche se effettivamente nato per il palcoscenico stesso, e con esso il protagonista, il professor John Keating. È “L’attimo fuggente” dove l’amato professore di cui vestì i panni Robin Williams in questo caso sarà impersonato da Ettore Bassi, in scena dal 27 aprile al 1° maggio. La stagione si fermerà poi per l’estate e, con un salto temporale inusitato, avrà una propaggine a settembre, dal 14 al 18, con lo spettacolo “Un’ultima cosa” di e con la giornalista Concita De Gregorio e la musica dal vivo di Erica Mou, testo che ridà voce a donne speciali rimaste nell’ombra o dimenticate.

Lo Stignani in cifre

A tornare fruibili sono dunque i 460 posti dell’Ebe Stignani, sul quale ogni anno si contano circa 2000 abbonamenti, e un 10% di posti lasciati allo sbigliettamento serata per serata. «Il costo di questa stagione si aggira sui 350mila euro di cachet per le compagnie che, come da sempre accade a Imola, resteranno per una settimana di repliche, più un paio di matinée per le scuole – spiega il direttore Rebeggiani –. L’anno passato registrammo 378mila euro di incassi complessivi, di cui 318mila da abbonamenti e 60mila euro da biglietti, e contiamo di restare su questa linea. Puntando sempre di più su un pubblico under 20 e under 30 che è in crescita e per il quale sono previsti diversi sconti». La campagna abbonamenti partirà a breve e i vecchi abbonati potranno confermare i posti pre pandemia; l’accesso sarà ovviamente consentito con mascherina e green pass.

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